Comunicato stampa della LAV del 21 dicembre 2019
Civico 20 News ospita, al fine di contribuire alla diffusione dell’informazione, il Comunicato Stampa inviato dalla LAV (lav.torino@lav.it), relativo al Flash mob LAV a Torino per salvare i macachi dagli esperimenti al cervello.
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TORINO, FLASHMOB LAV IN PIAZZA CASTELLO PER SALVARE I MACACHI DAGLI ESPERIMENTI AL CERVELLO VOLUTI DALLE UNIVERSITÀ DI TORINO E PARMA.
LAV: CON I NOSTRI ATTIVISTI SILENZIOSI E BENDATI DI NERO, RINNOVIAMO L’APPELLO AL MINISTRO DELLA SALUTE ROBERTO SPERANZA, PERCHÉ FERMI ORA QUESTA INUTILE E ANACRONISTICA ATROCITÀ. ALLA REGIONE PIEMONTE E ALLA CITTA’ DI TORINO CHIEDIAMO IMPEGNI CONCRETI PER IL SOSTEGNO AI METODI SCIENTIFICI CHE NON UTILIZZANI ANIMALI.
Oggi a Torino, in Piazza Castello, si è svolta una protesta silenziosa, un flash mob LAV per ricordare pacificamente che il destino dei macachi oggetto dello studio Light-up, attualmente in corso, ad opera delle Università di Torino e Parma è appeso a un filo.
“La battaglia per salvare i macachi delle Università di Torino e Parma è difficile, ma noi non ci arrendiamo: Ministro Speranza, lei può salvarli ponendo fine a questa atrocità!” – questo il rinnovato appello a Torino dove attivisti bendati di nero hanno ricordato, con la loro presenza silenziosa, il dramma di questi animali che rischiano di venire presto sottoposti a un intervento invasivo e irreversibile al cervello.
Le diverse manifestazione e azioni legali non hanno per ora fermato il Progetto Light-up, ma “le azioni di protesta contro la procedura che coinvolge i 6 macachi destinati a diventare clinicamente ciechi e a subire anni di sperimentazioni, continuano. Noi non ci fermiamo” dichiara Michela Kuan Responsabile LAV Ricerca senza animali.
Sono già più di 400.000 gli italiani contrari a questo orrore che hanno firmato la nostra petizione: www.change.org/p/roberto-speranza-salviamo-i-macachi-di-torino
Tante le associazioni che stanno portando avanti la campagna e sempre più numerosi gli scienziati e i ricercatori che hanno espresso il loro dissenso al progetto di ricerca Light-up, sulla base di valutazioni scientifiche che ne contestano l’utilità.
“Chi è coinvolto nell’esperimento continua a descrivere la procedura come ‘non invasiva’, e persino ‘divertente’ per gli animali, sostenendo che questa potrà guarire la cecità negli umani (anche se dopo 50 anni di studi simili sul blindsight nessuna persona è mai tornata a vedere!), ma la realtà è ben diversa – conclude Kuan - non bisogna essere primatologi per capire che nessuna scimmia è felice o prova benessere a stare chiusa in una gabbia tutta la vita e costretta ad eseguire compiti immobilizzata.
“Alla Regione Piemonte e alla Città di Torino chiediamo interventi a sostegno dei metodi di ricerca che non utilizzano animali” ha detto Marco Francone Responsabile della Sede LAV di Torino.
E’ ora di dire basta e pretendere una ricerca etica e davvero innovativa, che possa dare reali prospettive ai malati e al progresso della scienza!
LA BATTAGLIA È DIFFICILE, MA NOI NON CI ARRENDIAMO! #CIVEDIAMOLIBERI
Tel. 3472213168
21 dicembre 2019
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Articolo pubblicato il 24/12/2019