Giuseppe Salvatore Pianell: dalla Corte dei Borboni alle glorie del campo di battaglia e della politica dei Savoia
Da sin.: Uberto Gucci Ludolf e Marco Montesso

La conferenza di Marco Montesso ha concluso le Conversazioni degli Amici della Cultura presso l’Archivio storico della Città di Torino per l’anno 2019

A Torino, il 17 dicembre 2019, si sono concluse le Conversazioni presso l’Archivio storico della Città di Torino, organizzate per l’anno 2019 dalla associazione “Amici della Cultura” (responsabile generale Lodovico Triscari), con l’intervento di Marco Montesso, dal titolo: Giuseppe Salvatore Pianell: dalla Corte dei Borboni alle glorie del campo di battaglia e della politica dei Savoia.

Il professor Marco Montesso ha illustrato in modo brillante la figura del generale e politico Giuseppe Salvatore Pianell (Palermo, 9 novembre 1818 – Verona, 5 aprile 1892), insieme al signor Uberto Gucci Ludolf di Firenze, discendente del generale.

Giuseppe Salvatore Pianell nel luglio 1860 viene nominato Ministro della Guerra del Regno delle due Sicilie, al momento dell’Impresa dei Mille. È avversato da molti esponenti della Corte borbonica perché è favorevole ad un’alleanza con il Piemonte e all’applicazione della Costituzione promulgata da Francesco II. Dimissionario dopo poche settimane di ministero, dopo la proclamazione del Regno d’Italia, chiede e ottiene di entrare nell’Esercito italiano.

Nella battaglia di Custoza (1866) si distingue perché è al comando dell’unica divisione italiana che non arretra di fronte alla controffensiva austriaca. Nel 1869 diviene comandante delle forze del Regio Esercito nell’Italia settentrionale. È deputato e poi Senatore nel Parlamento italiano e rifiuta più volte la carica di Ministro della Guerra del Regno d’Italia.

Considerato uno dei simboli dell’unità nazionale, viene accusato dai borbonici e oggi dai neoborbonici di aver contribuito alla dissoluzione del Regno delle Due Sicilie.

Il professor Marco Montesso ha esposto queste note biografiche insistendo sul fatto che il generale Pianell, militare molto esperto e buon diplomatico, rappresenta una figura molto moderna di “vero italiano”: con una breve e condivisibile nota polemica, Montesso ha voluto puntualizzare che questo personaggio poco noto del periodo risorgimentale anche in una giornata dal clima uggioso, come quella del 17 dicembre, ha saputo destare l’attenzione sia pure di un pubblico più attempato perché a certi messaggi i giovani appaiono purtroppo impreparati.

È stato descritto il generale Pianell, dotato di un fisico molto robusto e vigoroso, metodico, preciso, di mentalità “prussiana”, pronto a dare per primo l’esempio di quanto richiesto ai suoi dipendenti: in termini moderni lo si direbbe un buon “motivatore”.

A proposito di modernità di vedute, il suo discendente Uberto Gucci Ludolf ha ricordato che in occasione della devastante inondazione di Verona, causata dal fiume Adige nel settembre del 1882, Pianell, al tempo comandante del corpo d’armata, fu il primo a utilizzare l’esercito su vasta scala per compiti di protezione civile mandando le sue truppe in aiuto alle popolazioni e a consolidare gli argini. Fece giungere mezzi da sbarco e reparti del genio militare fin da Legnago e Peschiera del Garda e questa mobilitazione militare risultò immediata e fondamentale.

In questo difficile frangente, Pianell diede prova anche una notevole capacità di prendere l’iniziativa di fronte a situazioni inaspettate, capacità in verità non molto frequente nella mentalità militare dell’epoca!

I relatori hanno anche insistito sulla battaglia di Custoza del 1866 dove Pianell risultò invitto: un aspetto da sottolineare è quello della gestione dei numerosi prigionieri austriaci caduti nelle mani delle truppe di Pianell il quale manifestò nei loro confronti un buon comportamento - all’epoca non molto usuale - preoccupandosi di fornire loro non soltanto cibo e vestiti ma persino occasioni di svago come campi per il giuoco delle bocce!

Non sono mancate, da parte di Montesso e Gucci Ludolf, garbate obiezioni alle feroci critiche che i borbonici e i neoborbonici hanno manifestato e manifestano nei confronti di Pianell e sono state esposte interessanti considerazioni sulla sua attività di diplomatico, svolta soprattutto in Austria e Prussia allora legate all’Italia dalla Triplice Alleanza, con viaggi che consentivano una sorta di “spionaggio” delle innovazioni in campo militare.

Si sono concluse con questo incontro, dotto e allo stesso tempo gradevole, le Conversazioni organizzate per l’anno 2019 dalla associazione “Amici della Cultura” e restiamo in attesa dei prossimi appuntamenti che ci saranno proposti dal responsabile dell’Associazione, generale Lodovico Triscari.

 

Si ringrazia il signor Michele Ciciretti per la cortese collaborazione.

 

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Articolo pubblicato il 23/12/2019