Qualità della vita (e della cultura) a Torino nel 2019

I dati principali estratti dalla tradizionale classifica annuale del Sole 24 Ore

Nella tradizionale classifica del Sole 24 Ore dedicata alla qualità della vita nelle città italiane, quest’anno Torino è salita al 33° posto.

I 90 indicatori presi in esame, suddivisi in 6 macro-aree (ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero), consegnano al capoluogo piemontese un lusinghiero quinto posto nella categoria “ricchezza e consumi” (causa basso prezzo delle abitazioni e consistenza dei depositi bancari pro-capite) che la fa balzare avanti nella classifica.

Ma la media di tutti i parametri determina il 33esimo posto complessivo.

Ma l’aspetto che più ci interessa in questo articolo, è quello relativo alla cultura.

La città, purtroppo, passa quest’anno dal dodicesimo al trentacinquesimo posto per quanto riguarda l’offerta turistico-culturale e per il tempo libero.

L’analisi fatte dal Sole 24 Ore sono molte complesse e tengono conto di molti fattori, che possono essere riassunti dai seguenti indicatori di nostro interesse.

Qualità ricettiva delle strutture alberghiere, 59esima con un numero medio di stelle pari a 3,2.

Densità di posti letto nelle strutture ricettive, 61esima, con 10,3 posti per kmq.

Ristoranti e bar, 49esima, con 654,7 ogni 100.000 abitanti.

Sale cinematografiche, 44esima, con 1448,5 posti a sedere ogni 100.000 abitanti.

Spesa per spettacoli al botteghino, 13esima, con 21,3 euro in media all’anno.

Palestre, 64esima, con 7,6 centri ogni 100.000 abitanti.

Indice sport e natura, 49esima.

Indice sport e bambini, 34esima.

Concerti, 48esima, con 0,6 spettacoli ogni 1000 abitanti.

Biblioteche, 52esima, con 2,9 centri ogni 10.000 abitanti.

Librerie, 40esima, con 8,5 ogni 100.000 abitanti.

Densità dell’offerta culturale, 18esima, con 267,5 spettacoli ogni 10 kmq.

E infine, mostre ed esposizioni, sesta, finalmente un’ottima posizione, con 2,7 spettacoli ogni 1000 abitanti.

Sinceramente pensavo globalmente meglio, ma sicuramente la città ha pagato il prezzo di una giunta comunale che da qualche anno sta facendo di tutto per privare Torino di grandi eventi, manifestazioni e spettacoli.

Basti pensare all’ultimo Salone dell’Auto, perso per il 2020 a vantaggio di Milano, per colpa della Sindaca Appendino e dei suoi assessori.

O alla rinuncia delle prossime Olimpiadi invernali, sempre a vantaggio di Milano, e Cortina.

La visione miope della giunta comunale del MS5, tutta monopattini e blocco del traffico, e nessuna politica di rilancio dell’offerta turistica, rendono Torino una città poco conosciuta e appetibile, soprattutto per i turisti stranieri.

Bene invece l’offerta culturale di mostre, perché ideate e proposte da enti e istituzioni del territorio che agiscono in autonomia e con elevata competenza storico-culturale.

Personalmente penso che Torino abbia un potenziale culturale e turistico enorme, ma purtroppo ancora inespresso, visto che le istituzioni quali il comune e la sua Sindaca, fanno veramente poco per promuovere la città al resto d’Italia e nel mondo.

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Articolo pubblicato il 22/12/2019