Omaggio, nel centenario della nascita, a Chester Maurice Lee (Lea) a Mercenasco (Torino)
Chester Maurice Lee (Lea) è contrassegnato col n. 2

Questo veterano della 2a Guerra Mondiale e Direttore di missione del programma "Apollo" della NASA, era figlio di emigranti mercenaschesi in USA (di Fabrizio Dassano)

Sabato 21 dicembre alle ore 21.00 al salone pluriuso "Gianni Peretto" a Mercenasco (Torino), l'amministrazione Comunale di Mercenasco e Villate, la popolazione e le Associazioni locali rendono omaggio, nel centenario della nascita, a Chester Maurice Lee (Lea), 1919- 2000, veterano della 2a Guerra Mondiale e Direttore di missione del programma "Apollo" della NASA, figlio di emigranti mercenaschesi in USA. Una serata ad ingresso libero per narrare la storia curata dal gruppo teatrale "Alisei".

Approfondimento: Il capitano della marina in pensione Chester Lee, fu direttore delle missioni lunari delle squadre della NASA che lanciarono sei missioni Apollo, incluso Apollo 13, ed è scomparso al Washington Hospital all'età di 80 anni il 23 febbraio 2000. Consigliere della società Spacehab di Washington che fornisce servizi alla NASA, ha anche contribuito a sviluppare i moduli pressurizzati utilizzati dagli astronauti per condurre esperimenti nello spazio.

Nel 1965, ritiratosi dalla US Navy, iniziò la carriera durata 23 anni alla NASA, in gran parte con il programma Apollo e come direttore della prima "joint venture" tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica per il programma l'Apollo 1973-75, progetto di prova per Soyuz. Fu direttore della missione per gli ultimi sei lanci Apollo, inclusa la difficile missione Apollo 13, che riuscì a tornare sulla Terra dopo l'esplosione di una bombola di ossigeno durante il volo.

Figlio di immigrati italiani di Mercenasco (To), si è laureato presso la US Naval Academy nel 1942 e studiò tecnologia radar presso il Massachusetts Institute of Technology. Entrò in servizio come ufficiale di artiglieria sul cacciatorpediniere USS "Drexler". I piloti kamikaze giapponesi attaccarono e affondarono il "Drexler" con una perdita di 158 ufficiali e uomini. Lee era tra i 52 sopravvissuti.

Dopo la guerra Lee si addestrò nei sistemi missilistici e partecipò allo sviluppo della Marina del missile Polaris. Era anche il comandante del cacciatorpediniere "Gyatt".

Lee supervisionò la missione Apollo-Sojuz, in cui gli astronauti sovietici e americani attraccarono nello spazio nel 1975. Poco dopo, iniziò a lavorare nelle operazioni di navetta della NASA quando furono espanse per includere i governi stranieri e infine lasciò l'agenzia spaziale nel 1987.

Fabrizio Dassano

 

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Articolo pubblicato il 16/12/2019