Sin dall’esordio dei semafori T REd, al primo dicembre scorso, era apparso evidente come il sistema prescelto, invece di tutelare la vita umana, inducendo gli automobilisti a rispettare il codice della strada ed a evitare incidenti, rappresentasse, nei fatti, la consueta foglia di fico sotto la quale si manifesta il perverso disegno della nostra amministrazione comunale. Far soldi, senza badare al rispetto delle ragioni dei cittadino, automobilista o non.

L’On. Elena Maccanti , Lega, ha presentato un’interrogazione al Ministro dei Trasporti per la mancata dotazione dei dispositivi countdown “ i dispositivi che mostrano agli automobilisti il conto alla rovescia elettronico, ampiamente usati in tante città italiane.  

Dello stesso tenore si sono mosse le critiche del gruppo  PD al consiglio comunale. Ma la realtà è peggiore di ogni previsione. Queste apparecchiature che in pochi giorni hanno mietuto migliaia di multe, non sono omologate e, a detta di molti automobilisti, i secondi a disposizione per il transito mentre scatta il giallo, sono di gran lunga inferiori  alla media.

Da qui la carneficina. Se ne fa interprete il capogruppo di FdI al consiglio comunale, Roberto Rosso, che dopo aver atteso invano  dalla Giunta Comunale la risposta ai sui quesiti, per capire cosa si celava dietro  a questi semafori, ha rivolto in tal senso un’interpellanza a risposta scritta alla sindaca “per sapere se abbiano verificato o meno, la correttezza amministrativa di quanto fatto e la reale omologazione dell’impianto”,

Ne parliamo con il capogruppo di FdI, supportato da Mario Gatto, presidente dell’associazione Globoconsumatori.

“Premetto che col rosso non si passa e che le regole vanno rispettate dai cittadini. Ma devono essere rispettate anche dal Comune: non esiste alcuna omologazione per gli impianti semaforici T-Red installati a Torino. Abbiamo richiesto agli uffici la necessaria omologazione da parte del Mise e ci sono invece stati forniti documenti un direttore del Ministero dei trasporti. Si tratta di un atto di “approvazione” che non comporta le necessarie verifiche di taratura dello strumento, previste dalla vera e propria omologazione”.

Roberto Rosso, capogruppo Fdi in Sala Rossa ha denunciato  “l’illegittimità degli impianti T-Red installati a Torino, chi prende la multa in questo modo ha tutto il diritto di fare ricorso al Giudice di pace”.

Del resto persino la delibera comunale torinese con cui si permette l’acquisto e l’utilizzo senza presenza di forze dell’ordine dei T-Red parla esplicitamente di necessaria omologazione. “Questa però non c’è, quindi non esiste certezza sui tempi di durata del giallo o sulla sequenza delle foto scattate dalle telecamere, che devono essere temporizzate con il semaforo stesso”.

Mario Gatto, presidente dell’associazione Globoconsumatori, ha aggiunto che “soltanto per il T-Red di Moncalieri abbiamo già impugnato oltre 3mila verbali e il Giudice di pace di Torino ha cominciato ad accogliere i primi andati a sentenza. La situazione è analoga a quella torinese. A livello nazionale, i ricorsi sono più di 4mila per un numero enorme di verbali e la percentuale di accoglimento da parte dei Gdp è del 96%”.

Del resto la legge parla chiaro. L’approvazione del Ministero Trasporti, quella che il Comune ha fornito al Gruppo Fdi dopo richiesta ufficiale, è soltanto un atto preliminare che abilita uno strumento a essere poi omologato dal Mise, l’unico che per legge può effettuare le tarature degli strumenti di misurazione.

C’è un altro punto dubbio: la gara con cui gli impianti sono stati comprati. Per legge l’Ente pubblico deve bandire una gara europea. Invece Torino ha dato mandato di comprarli a Iren (sic) e “non sappiamo se ci sia stata una gara o meno, del resto da due settimane abbiamo chiesto i documenti a Iren stessa ma non ce li ha forniti”, ha chiarito Rosso.

La gestione del sistema è stata affidata a 5T, che è una municipalizzata, ma anche qui “la legge prescrive che questi impianti siano sotto la diretta gestione e il costante controllo delle forze di Polizia municipale – ha ricordato Gatto – non è possibile che una società per quanto parapubblica, possa comminare multe in modo automatico oltretutto utilizzando strumenti non omologati”.

“Come sempre le persone meno informate si troveranno svantaggiate – ha concluso Rosso – perché sappiamo che quando arriva una multa l’80 per cento la paga, presumendo che l’Ente pubblico abbia agito correttamente. Si sappia invece che queste multe sono illegittime e che in caso di un ricorso fatto correttamente, vengono annullate. Mi stupisco che il sindaco Appendino faccia le cose con tale superficialità, quando i suoi dirigenti nella delibera hanno scritto chiaro e tondo che l’omologazione è necessaria e non parlano affatto di una semplice approvazione del Mit”.

Civico20News continuerà a seguire questa vicenda che purtroppo sta a dimostrare come dopo la carneficina di piazza san Carlo, quest’amministrazione continui imperterrita sulla scia delle illegalità a scapito del cittadino.

Il cittadino deve  potersi difendere dai soprusi!

Fotografie; in proprio, Autoguida.it