Firenze - CIDA Toscana: nuovi strumenti per una rappresentanza 4.0

Occorre una maggiore capacità di rispondere alle sfide che vengono poste oggi

Per i manager la rappresentanza è un valore che si deve declinare attraverso la tutela della categoria (contrattuale e legale) e con un’azione quanto più possibile innovativa sia sul fronte del contratto, sia su quello del ruolo e della figura del manager: insomma occorre una maggiore capacità di rispondere alle sfide che vengono poste oggi dal mercato. E’ quanto emerge, in estrema sintesi, da una ricerca realizzata da AstraRicerche per capire come i manager percepiscono la propria rappresentanza e cosa si attendono dagli organismi che la esercitano.

Un’indagine condotta in modo innovativo e scientificamente ineccepibile su due fronti: uno quantitativo e l’altro qualitativo. Il primo – che ha coinvolto dirigenti del commercio, dell’industria e del pubblico – ha consentito di interpellare 3.600 manager per avere il ‘polso’ della più vasta platea possibile. Il secondo, svoltosi attraverso focus group dislocati sul territorio (Bologna, Milano, Napoli, Padova, Roma, Torino) ha riguardato dirigenti di tutte le Federazioni di CIDA con una discussione aperta alle diverse realtà professionali e regionali.

"L’esigenza che emerge dalle risposte e dai colloqui con la nostra base – ha detto Walter Bucelli, segretario CIDA Toscana, commentando i risultati della ricerca nel convegno fiorentino ‘La rappresentanza manageriale: l’unione fa la forza’ - è quello di ricostruire, rilanciare ed accreditare la reputazione del manager nell’opinione pubblica e rinsaldarne il ruolo di classe dirigente. Il nostro Paese sta attraversando una fase di incertezza economica e sociale che non può non ripercuotersi su chi ha incarichi di responsabilità ed è chiamato a prendere decisioni spesso difficili.

Il lavoro documentale e ‘sul campo’ effettuato da AstraRicerche, aveva l’obiettivo di evidenziare come il dirigente vive i propri problemi e definirne la scala di priorità. Altro campo di indagine, quello di scansionare come il dirigente immagina il proprio futuro. I risultati ottenuti, inediti, a volte inaspettati e sempre interessanti, ci consentiranno di tarare al meglio la nostra azione quotidiana e di elaborare la nostra strategia di medio-lungo periodo per dare risposte concrete e puntuali alle esigenze del manager di oggi e, soprattutto, di domani".

“Se è vero che il contesto (sociale, economico, politico, istituzionale) è sempre più fonte di preoccupazione, l'atteggiamento complessivo della categoria è reattivo. I manager – ha spiegato il direttore di AstraRicerche Cosimo Finzi - sostengono l'importanza di non sottrarsi alle sfide, dato che sono fonte di nuovi stimoli. Al contempo c'è la consapevolezza che non tutte le problematiche possono essere risolte dai singoli; alcune necessitano di una mano da parte delle associazioni di categoria. Anzi l'esigenza di supporto da fonte sindacale tende a crescere nel tempo”.

 “Dalle risposte arrivate da manager pubblici, dell’industria e del terziario – ha ribadito il segretario di CIDA Toscana -  sembra emergere l’esigenza di sentirsi tutelati e di poter contare su organizzazioni a carattere professionale/sindacale che offrano insieme rappresentanza verso soggetti datoriali, istituzioni e società, nonché servizi professionali, di formazione, sanitari, ecc. senza trascurare l’assistenza per un ricollocazione professionale in caso di perdita del lavoro. Insomma un ruolo a tutto tondo che CIDA intende esercitare con impegno e coerenza”, ha concluso Bucelli.

 

 

CIDA è la Confederazione sindacale che rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato. Le Federazioni aderenti a CIDA sono: Federmanager (industria), Manageritalia (commercio e terziario), FP-CIDA (funzione pubblica), CIMO (sindacato dei medici), Sindirettivo (dirigenza Banca d’Italia), FENDA (agricoltura e ambiente), Federazione 3° Settore CIDA, FIDIA (assicurazioni), SAUR (Università e ricerca), Sindirettivo Consob (dirigenza Consob), Sumai-Assoprof (Sindacato Medici ambulatoriali)

 

 

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Articolo pubblicato il 23/11/2019