Ceva (CN) Sopralluogo a sorpresa dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, all’ospedale

“Piena solidarietà al medico del Pronto Soccorso, ingiustamente accusato di non fare il suo lavoro”.

Alle persone più avanti negli anni sarà capitato senz’altro di assistere alle sceneggiate di bellimbusti che erano avvezzi a saltare le file, negare i diritti di chi li precedeva e cavarsela con alarituale ed  antistorica frase “Lei non sa chi sono io”.

Oggi la nostra Costituzione cita che “tutti i cittadini sono eguali dinanzi alla Legge”. Ma forse questi principi debbono ancora conquistare la sensibilità e la cultura dei più riottosi. E’ successo nei giorni scorsi in quel di Ceva, in provincia di Cuneo. La protagonista di un trambusto inopportuno al pronto soccorso dell’Ospedale, è stata tale Simona Rossotti che ha sostenuto di essere la sindaca di Perlo, in piccolo comune appollaiato sulle colline della valle Tanaro.

L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, si è recato prontamente all’ospedale di Ceva per capire quel che era successo, dopo il caso di presunta malasanità segnalato dalla sindaca di Perlo, Simona Rossotti, che venerdì sera aveva accompagnato il padre al Pronto Soccorso per una lieve ferita superficiale a una mano.

Sentiamo cos’ è realmente accaduto dalla voce dell’assessore regionale alla Sanità.

«Sono venuto per controllare di persona e per esprimere la mia solidarietà a quel medico che è stato ingiustamente accusato di non fare il suo lavoro, mentre lo ha fatto con grande professionalità e rispettando tutti i protocolli. Il medico aveva quattro casi urgenti dentro il Pronto Soccorso, come chiunque poteva vedere sui monitor in sala di attesa, mentre il padre della sindaca era stato valutato dapprima come codice verde leggero e poi come codice bianco per una ferita che non perdeva più sangue. Il medico ha fatto tutto quello che doveva, dopo poco più di quaranta minuti la sindaca si è spazientita ed ha deciso di abbandonare il Pronto Soccorso, attaccando verbalmente e con veemenza gratuita il medico al lavoro. Mi spiace rilevare che chi indossa la fascia tricolore possa avere simili comportamenti».

«Riguardo allo stato di abbandono dell’ospedale lamentato dalla stessa sindaca – osserva Icardi -, in realtà si trattava di manutenzioni in corso per una perdita d’acqua, gli idraulici avevano rimosso alcuni pannelli del controsoffitto per consentire la riparazione, rimettendoli poco dopo al loro posto, come già oggi risulta evidente. L’ospedale non è quindi in abbandono, né sotto il profilo sanitario, in quanto è gestito molto bene in tutte le attività previste per questo tipo di struttura, né sotto il profilo tecnico strutturale. Le parole della sindaca offendono un ospedale che svolge egregiamente le sue funzioni, non posso che estendere la mia solidarietà a tutto il personale medico e infermieristico che vi lavora con grande dedizione e professionalità».

L’improvvisato sopralluogo, al quale hanno assistito il sindaco di Ceva Vincenzo Bezzone e il direttore generale dell’Asl Cn1 Salvatore Brugaletta, ha fornito all’assessore l’occasione per annunciare che “si sta lavorando per potenziare il Pronto Soccorso con una piazzola di elisoccorso” e per “portare almeno dieci letti di lungodegenza, necessari al completamento di un percorso di assistenza che riguarda l’area con la maggiore densità di anziani della Regione”. 

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Articolo pubblicato il 30/10/2019