Biella - Fotografia e Industria negli scatti di Giuseppe Venanzio Sella

La Fondazione Sella rivaluta il grande patrimonio fotografico in una eccezionale mostra aperta al pubblico fino al 2 febbraio 2020

L’Italia ha un patrimonio culturale  unico,  come questo   dove fotografia e industria si incontrano e grazie alla sensibilità della Fondazione Sella ce lo presenta nella mostra:

“L’altra macchina: un industriale biellese e l’affermazione della fotografia in Italia”, curata da Pierangelo Cavanna ( massimo studioso della storia della fotografia).

La mostra - viene promossa dalla Fondazione Sella finanziata da Compagnia di san Paolo ( principale sostenitore) e da Fondazione Cassa di Risparmio di Biella) rimarrà a disposizione del pubblico fino al 2 febbraio 2020 - mette in risalto la figura di Giuseppe Venanzio Sella (1823-1876) fratello di Quintino e padre di Vittorio,   dove viene evidenziato  il legame tra i due universi: quelle delle macchine filatrici e i telai meccanici, e le apparecchiature fotografiche dall’altro.

L’esposizione trova collocamento nella Fondazione Sella all’interno dell’antico Lanificio Maurizio Sella - complesso architettonico, oggi del Gruppo Sella , che ospita da secoli attività produttive – le cui immagini scattate e dall’imprenditore suggellano il legame tra sviluppo industriale e nascita della fotografia. La mostra illustra l’opera a cui l’imprenditore si dedicò in ambito fotografico e il contesto socio-culturale dell’affermazione della fotografia in Italia.

Il progetto espositivo si articola in un percorso narrativo che culmina nella presentazione di una preziosa selezione di originali fotografici tra i quali alcuni dei primi dagherrotipi biellesi di ritratto e di veduta, tre calotipi di W. H. F. Talbot-  padre inglese della fotografia - e il corpus completo della produzione fotografica – e il corpus completo della produzione fotografica di Giuseppe Venanzio Sella: dai ritratti di famiglia alle vedute torinesi e biellesi.

L’esposizione biellese si propone anche di delinearne e rivalutare il, prezioso patrimonio di opere lasciato dall’autore che fu il primo a riconoscere la necessità di dar conto e di spiegare teoricamente le caratteristiche di quei lavori che continuarono  con una specie di furore in tutte le direzioni, in tutte le specialità che formarono lo scopo delle occupazioni del fotografo”come scriveva nell’introduzione del plico lasciato dal fotografo.

La sua opera certo non ignota agli studiosi della fotografia , è stata fino ad oggi meno considerata di quella del figlio Vittorio, grande fotografo di montagna noto anche al pubblico dei non addetti ai lavori. La rassegna biellese, ha quindi anche lo scopo di restituire alla figura di Giuseppe Venanzio Sella la giusta collocazione nel contesto sociale e culturale in cui ha operato, rappresentando anche una sorta di risarcimento storiografico della figura di questo pioniere, che seppe coniugare l’attività imprenditoriale con la ricerca applicata alla fotografia.

Accompagna l’evento un catalogo quaderno (terzo della serie) con la presentazione dell’esposizione, il riporto delle fotografie, il capitolo delle schede delle fotografie esposte eseguito da Andrea Pivotto, e quello degli  apparati seguiti dal Beatrice Brunetti e Teresio Gamaccio.

Descrizione foto:

Foto copertina catalogo della mostra:

Foto 1  La sorella Maria 1858, allumina da lastra al collodio

Foto 2 Torino Piazza San Carlo,1853, carta salata da negativo all’albumina

Foto 3 Torino Palazzo Madama ripreso da sud-est, 1853,carta salata da negativo all’albumina

Foto 4 Il cugino Eugenio Rey, 1860 ca. albumina da lastra al collodio

Foto 5 ritratto di Giuseppe Venanzio Sella

La mostra è aperta al pubblico sabato e domenica (10.00-19.00) mentre  per gli altri giorni su appuntamento. I gruppi e le scolaresche la mostra sarà visitabile sempre su appuntamento fino al 28 febbraio 2020. Prezzo del biglietto: 7 euro (salvo riduzioni).

 

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Articolo pubblicato il 28/10/2019