Il 30 maggio i dipendenti Alstom scendono i piazza

La mobilitazione interesserà tutti gli stabilimenti europei del Gruppo

Quando per sanare il biliancio aziendale si pensa solo alla diminuzione del personale anzichè cercare nuove sinerigie alla ricerca di un futuro produttivo con la necessità di nuove assunzioni per far fronte alla rinnovata capacità produttiva delle maestranze è lapalissiano che le parti direttamente interessate sentano il dovere di manifestare la propria condizione nell'unica maniera che dà la generale visibilità e cioè con lo scipero generale in tutti i punti occupazionali del Gruppo.
 
La speranza dei lavoratori è ormai riposta solo più nella presa di coscienza da parte di chi ha palesemente trascurato il lato umano della vicenda privilegiando esclusivamente gli interessi economici della Proprietà.
 
In maniera assai consapevole ed obiettiva il Segretario nazionale UILM Luca Colonna ha ammesso: "Pur essendoci pesanti responsabilità aziendali non dobbiamo dimenticare che nel settore ferroviario (il più importante per Alstom Italia) è mancato il contributo delle Ferrovie dello Stato che, a parte la recente gara sull’Alta Velocità, non bandisce gare da più di quattro anni per acquisto di materiale rotabile”.  
 
Una velata accusa di compartecipazione alla creazione dell'attuale stato, frutto sì della crisi generale ma anche di una responsabilità oggettiva di chi non si è preoccupato per tempo dell'onda anomala in arrivo.
  
Durante lo sciopero di tre ore per turno è stato annunciato il presidio davanti ai cancelli.

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Articolo pubblicato il 27/05/2011