Principato di Monaco. C’era una volta… la “Storia di una famiglia di imprenditori”

Lo scrittore Marco Buticchi ospite di un evento organizzato dall’A.I.I.M.

Ci sono storie d’impresa che diventano imprese di famiglia…, dove fondatori avanguardisti e giovani rampolli si avvicendano nel perpetuare “un’idea di fare” che è prima di tutto “un modo di essere”. E tuttavia, come in ogni storia che si rispetti, la trama s’ingarbuglia e ai prodi protagonisti non vengono risparmiate difficoltà e imprevisti.

 

L’A.I.I.M., Associazione degli Imprenditori italiani operanti nel Principato di Monaco, Giovedì 3 Ottobre presenterà una di queste storie “vere”, la “Storia di una famiglia di imprenditori”, ospitando il noto scrittore Marco Buticchi.

 

Figlio d’arte. Figlio di un petroliere che fu anche Presidente del Milan ai tempi di Gianni Rivera. Figlio del grande imprenditore Albino Buticchi, che come uomo dalle forti passioni disperse purtroppo nel tempo una grande fortuna. “Marco Buticchi, a cui mi lega un’amicizia che dura da quarant’anni, è un imprenditore che nel corso della vita ha visto stelle e precipizi”, afferma il Presidente dell’A.I.I.M. Giovanni Paolo Risso, “un uomo che ha saputo rimboccarsi le maniche per costruire di nuovo una sua storia professionale e di vita”.

 

Dopo un’esperienza da impiegato alla Cameli Petroli di Genova, Buticchi rilevò infatti lo stabilimento balneare Lido di Lerici, facendone una meta di soggiorno amena e ambita. Lì tra l’altro, ancora oggi alterna la gestione della propria attività imprenditoriale e la prolifica scrittura di romanzi con la professione/passione di bagnino. Chissà…, forse proprio per rimanere più a contatto con quel mare che ha ispirato l’intreccio di molti suoi best-seller: fra cui l’ultimo, intitolato “Stirpe di navigatori”.

 

Incluso dal suo editore Longanesi nella collana dei “Maestri dell’Avventura”, assieme a mostri sacri del calibro di Wilbur Smith e Clive Cussler, Buticchi è autore affermato di personaggi coraggiosi… ma anche e soprattutto un uomo di coraggio. “È riuscito a ripartire senza demordere”, commenta ancora il Presidente Risso, “cogliendo tutte le opportunità offerte dalla vita, fra cui il talento e la fluente vena letteraria magistralmente tradotte in un nuovo perché imprenditoriale”.

 

Una storia avventurosa, dove le perdute certezze si sono trasformate in linfa e carburante per nuove… “imprese” (in tutti i sensi, letterario e non). Ben sapendo che (al di là dell’etimologia) colui che “imprende”, ovvero l’imprenditore, deve anche “intraprendere”, cioè osare, mettersi in gioco.

 

Perché la meta è sempre il viaggio, e il miglior lieto fine è ancora tutto da scrivere.

 

 

(In fotografia, lo scrittore Marco Buticchi – fonte dell’immagine lanazione.it)

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Articolo pubblicato il 03/10/2019