Il levantino Conte prende in giro gli italiani

Presentata in Consiglio dei ministri la nota di aggiornamento del Def. Stop all'aumento dell'Iva?

E’ o lo fa il presidente Conte? Ha presentato, con ripetute dichiarazioni, il suo governicchio come quello guardato con benevolenza dell’Europa che ci avrebbe garantito benessere e prosperità, senza metterci le mani in tasca. Ovviamente il rischio delle mazzata Iva pareva scongiurato, anche da dichiarazioni rese, quando il nostro ex avvocato del Popolo presiedeva il precedente  governo.

L’ultima settimana è stata cruciale, tra ammissioni di aumento dell’Iva e sterilizzazione.

Poi  è comparsa l’esigenza di rimodulare le aliquote (leggasi aumenti). Ora i termini si contraddicono nelle pieghe della medesima dichiarazione. Le caratteristiche del documento presentato ieri al consiglio dei ministri fissa il rapporto deficit/Pil al 2,2%. Per il 2020 è attesa una crescita dello 0,6%. Promessa la “completa disattivazione dell'aumento dell'Iva”, così si esprime il presidente del consiglio.

Per poi farci intendere che “l'obiettivo della lotta all'evasione è un gettito imponente: 7 miliardi di euro”. L’altro tema impopolare e fortemente limitativo alla libertà del cittadino, riguarda la promessa penalizzazione all’uso del contante. 

Spunta un "superbonus" per chi paga con carte e bancomat nei settori più a rischio evasione. Da abbinare al meccanismo del cashback mensile su tutti i pagamenti tracciabili e da dare tutto in una volta, magari a inizio anno (tanto che già sarebbe stato ribattezzato 'bonus della Befana').

E' una delle ipotesi allo studio in vista della manovra per incentivare la moneta elettronica. Si inserirebbe, però, spiegano fonti qualificate, all'interno del piano più complessivo della "nuova Iva", con rimodulazione delle aliquote.

 

E qui è palese la contraddizione tra l’azzeramento dell’aumento dell’Iva e la rimodulazione delle aliquote.

 

Per proseguire con il libro dei sogni, Conte preconizza che “L'entità del bonus dipenderà dalle risorse, ma l'obiettivo è restituire fino a 475 euro a chi, nell'anno precedente abbia speso fino a 2.500, con carta o bancomat, per comprare nei settori più a rischio e l'impegno aggiuntivo necessario alla riduzione del cuneo fiscale nel 2020 è valutato in 0,15 punti percentuali di PIL, che saliranno a 0,3 punti nel 2021", si legge ancora nella bozza di nota di aggiornamento al Def. Si tratta di circa 2,7 miliardi nel 2020 e di circa 5,4 miliardi nel 2021.

 

Conte ha spiegato che il governo intende dare un segnale anche alle persone con disabilità. "Vogliamo perseguire un family Act che metta ordine a tutta la selva di agevolazioni e tax expenditures a favore delle famiglie", e sarà anche adottato un codice per la disabilità. Cosa voglia dire quest’impegno roboante, non è dato a sapersi.

Quanto alla lotta all'evasione fiscale, Conte ha detto: "Siamo consapevoli di dover lavorare per inasprire le pene ai grandi evasori ma anche che occorre realizzare per tutti i cittadini un grande patto sociale ed economico perché uno degli strumenti più efficaci è incentivare l'utilizzo della moneta elettronica e i trasferimenti digitali" Tutte azioni sconosciute ai nostri partner europei, ma lui sarà il più bravo nel penalizzare in modo particolare la parte debole della popolazione.

 

"Le risorse per il finanziamento degli interventi previsti dalla manovra per il 2020, prosegue la chiacchierata di Conte, sono pari a quasi 0,8 per cento del Pil (circa 14,4 miliardi)" così suddivisi: 7,2 miliardi (0,4% del Pil) dalla lotta all'evasione, compresa la "diffusione di strumenti di pagamento tracciabili", 1,8 miliardi dalla spending review (0,1% del Pil), 1,7 miliardi (circa lo 0,1% del Pil).

 

Il resto verrà da tagli ai sussidi e da altre misure fiscali. Siamo convinti di poter imprimere un cambio di passo alla politica economica già con la prossima legge di Bilancio, precisa Conte e che si sia aperta un'opportunità di disegnare riforme incisive e preparare un vero rilancio dell'economia italiana", conclude. 

 

Cosa significano queste dichiarazioni? Che il dato di facciata (rapporto deficit/Pil al 2,2%) sarà presentato all’Europa, ma per garantire la copertura il governo attuerà tutte le imposizioni fiscali che riterrà opportune e necessarie? Tra le altre contraddizioni al programma di lotta all’evasione, si prospetta l’azzeramento o quasi degli sgravi per spese mediche per coloro che percepiscono redditi superiori ai limiti ISEE. Così, penalizzando il cittadino si spalancano nuove vie all’evasione fiscale.

 

Ma Conte è in grado di capire  quel che sostiene?

 

Siamo alla prime battute e ci  auguriamo che le prossime precisazioni siano limate da mani esperte e non da saltimbanchi dello sfasciume pendulo.

Intanto va all'attacco il leader della Lega, Matteo Salvini: "Manovra economica truffa, con miliardi di nuove tasse. Hanno già tradito tutte le promesse fatte ad agosto”.

 

Quale sarà il più efficace propellente per l’affermazione elettorale di Salvini?

La mano morta di Conte ovviamente!

 

Fotografia: Palazzo Chigi

 

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Articolo pubblicato il 01/10/2019