Torino - Arresti e misure cautelari per gli anarchici, autori delle violenze del 9 febbraio

Grande lavoro investigativo della DIGOS torinese

La Polizia sta notificando numerose misure cautelari nei confronti degli anarchici che lo scorso 9 febbraio a Torino, durante un corteo, misero a ferro e fuoco la città. I provvedimenti in Piemonte, Lombardia e Sardegna, nell'ambito di un’indagine della Digos di Torino.

 

I reati contestati sono, a vario titolo, lesioni aggravate, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e imbrattamento.

La manifestazione, era stata organizzata in seguito allo sgombero dello storico centro sociale “Asilo” con la partecipazione di anarchici provenienti anche da altre regioni.

“Siamo davvero soddisfatti, i numerosi ordini di custodia già eseguiti ed in via  di esecuzione da questa mattina a carico di numerosi appartenenti al circuito anarchico di tutta Italia confermano, senza ombra di dubbio, la professionalità e capacità investigativa della Digos Torinese” – commenta Pietro DI LORENZO, Segretario Generale Provinciale del SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato.

 

“E’ stato infatti sviluppato un laborioso e minuzioso lavoro di indagine capace di individuare i più violenti tra le diverse centinaia di violenti  che il 9 febbraio misero a ferro e fuoco una parte delle città per ritorsione contro lo sgombero dell’Asilo occupato”.

 

”E’ un segnale importante, prosegue il segretario del SIAP, che vengano individuati e perseguiti i violenti esponenti dei centri sociali che, oltre ad attentare direttamente alla vita delle donne e uomini in divisa, mettono a ferro e fuoco la nostra città”.

 

“Abbiamo seguito in diretta con attenzione la devastante guerriglia scatenata da centinaia di violenti contro le forze di polizia, ore ed ore in cui professionisti della violenza travisati con passamontagna e caschi hanno tentano assalti a colpi di bombe carta, razzi e pietre. Ovunque ingenti danni, incendi e vandalizzazioni”.

 

“Oggi, conclude DI LORENZO, ringraziamo per il lavoro svolto quel giorno dalle centinaia di ragazzi dei Reparti Mobili ed in tutti questi mesi dal personale della Digos torinese ed auspichiamo pene che siano realmente scontate”.

 

Foto ANSA

 

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Articolo pubblicato il 20/09/2019