Che fare per Torino? (e non solo)

Le considerazione di Mino Giachino

Il repentino giravolta governativo con la riconfermata presenza dei Grillini, unitamente alla situazione economica e produttiva di Torino che sta attraversando un ulteriore periodo di criticità, pongono pressanti interrogativi sul futuro e sulla vocazione della nostra città. Riceviamo ed ospitiamo le considerazioni di Mino Giachino, che ringraziamo.

 

“A Torino sono in arrivo mesi difficili. La forza per elaborare un Piano di rilancio la dobbiamo cercare nella Piazza SITAV. 

Se vedo le polemiche dei Grillini dopo le parole della Ministra DEMICHELI sulla Gronda  di Genova dico che se noi SITAV non avessimo salvato con le Grandi Manifestazioni di Piazza Castello, la TAV, l’opera più importante per il futuro della nostra Città , dico che oggi col Governo giallorosso saremmo di nuovo da capo. 

Ecco che la eventuale trasposizione a livello locale della alleanza di Governo Torino rischia di penalizzare ancora di più Torino e le speranze di rilanciarla.

Mentre Torino continua la sua decrescita e vede arrivare mesi difficili  a causa del forte calo delle vendite delle auto FIAT prodotte a Torino e Grugliasco , non contrastata da una Amministrazione Comunale che nel cuore ha la decrescita, dobbiamo purtroppo constatare la debolezza della opposizione che oltretutto rischia di essere snaturata dalla ricaduta delle scelte nazionali del PD e del Centro Destra.

In queste condizioni l’unica  vera opposizione alla Appendino e alle sue scelte per la decrescita della sua Giunta Comunale si è vista  nella Grande Piazza SITAV dei mesi scorsi, in particolare nella prima, del 10 Novembre 2018.

Bisogna recuperare lo spirito, le proposte e le forze che avevano riempito quella Piazza , l’ALTRA TORINO, se si vuole cercare il rilancio economico e sociale della prima Capitale d’Italia.

Premessa,  non basta dire che abbiamo la 2a Manifattura d’Europa perché poi il PIL cresce solo dello 0,2. E’ chiaro che occorre altro e di più.

Quel che occorre di più venne detto in Quella Piazza.

Quella Piazza aveva un disegno, basta risentire gli interventi, che voleva ricollocare o rimettere Torino nella rete delle Città che insieme danno ancora più forza all’ Europa  che si deve confrontare con USA, Est Asiatico Africa etc. nella economia globale.

Se pensiamo alla irritazione di Trump nei confronti delle decisioni prese ieri da Draghi noi dobbiamo immaginare un Europa che attraverso la rete di trasporto su rotaia diventa centrale nella rete dei trasporti della economia globale , e ancora più competitiva. 

Rete di trasporto su cui viaggeranno affari, innovazione, Manifattura 4.0, turismo etc. che rilanceranno la crescita anche di Torino dove purtroppo oltre a una debolezza nella indicazione della Torino di domani vi e una lentezza amministrativa che stride con la grande capacità realizzativa di Cavour.

A Torino si sta discutendo da 20 anni di Città della Salute. A Milano alla fine del 2015 si decise di insediare nell’area dell’EXPO lo Human Center e tra qualche mese si passerà già alla fase realizzativa. Capite la differenza di concretezza e capacità amministrativa?

Ecco perché sostengo che la Piazza della prima Grande Manifestazione deve trovare una sua espressione politico-amministrativa o perlomeno alimentare una Alternativa credibile al trasformismo innaturale cui qualcuno sta pensando dopo la nascita del Conte 2 , novello Depretis senza avere lo spessore di Depretis.

Mino GIACHINO 

SILAVORO SITAV SIAMBIENTE

 

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Articolo pubblicato il 15/09/2019