Antonio De Filippo: un vero "braccio di ferro"
Antonio De Filippo

L'atleta italiano vanta un palmares ricco di titoli e piazzamenti nelle competizioni tricolori e iridate

"Braccio di Ferro", sport olimpico di nobili origini e tradizioni; abbiamo intervistato Antonio De Filippo, chi a Torino rappresenta la massima espressione in titoli conseguiti nella manifestazioni nazionali e internazionali.

Uno sport che nobilita nell'equilibrio psicofisico che è la carta predominante per il successo:

"Sicuramente - ha esordito De Filippo - è uno sport che dà la possibilità di crescere sia alivello fisico sia pure tecnico e psicologico".

Quindi uno sport che richiede un'attenta preparazione atletica e mentale:

"Sono ugualmente importanti per ottenere i risultati; la semplice forza muscolare non servirebbe a nulla se non fosse adeguatamente integrata da quella mentale; i risultati che ho ottenuto sono proprio in virtù di questo equilibrio che ho raggiunto in anni di sacrificio, di rinunce e di applicazione".

Traguardi importanti non ultimo il tricolore conseguito nelle Marche in ottobre dello scorso anno:

"E' stato il completamento di una preparazione lunga e meticolosa per la quale ho dovuto sacrificare molti attimi di vita privata; sono particolarmente soddisfatto perchè ho vinto nella categoria "100" Kg pur essendo di categoria inferiore, ma ero - ha aggiunto sorridendo - in leggero sovrappeso e no ce la facevo a rientrare in tempo utile".

Una vittoria con i più forti è ancor più esaltante, ma De Filippo ha già nel mirino gli Assoluti 2011:

"Saranno disputati a Livorno il prossimo ottobre e spero di riuscire a rientrare nella mia categoria perdendo quei pochi chili che ho in più; le mie caratteristiche mi impongono tuttavia di anticipare la preparazione per poi recuperare le forze in tempo utile e mantenere l'equilibrio psicologico".

Ma cosa fa Antonio De Filippo nella vita:

"Sono un tornitore e dopo il lavoro mi alleno in media due ore al giorno".

Uno sport vero che costa molti sacrifici e che all'atto pratico riconosce una medaglia:

"La medaglia sì, ma soprattutto una grande soddisfazione personale; speriamo che un giorno il Coni si ricordi anche di noi e ci dia anche solo un piccolo supporto per continuare; per potermi allenare adeguatamente devo sacrificare anche un pò del tempo da dedicare alla famiglia e sostenere dei costi che non mi vengono rimborsati da nessuno nonostante i risultati che raggiungo".

(Nella fotografia l'ultima medaglia conseguita, quella di Campione italiano cat, 100 Kg.)

Ci sono comunque i presupposti per un prosieguo agonistico nazionale e internazionale:

"Fino a quando mi sentirò attivo e con la grinta che oggi mi accompagna continuerò a gareggiare; ho in programma a breve, subito dopo i campionati italiani, un meeting di altissimo livello in Polonia dove ci saranno tutti i più forti atleti del mondo. Una vetrina irripetibile con kermesse aperta a tutte le categorie insieme per cui una tale vittoria assume un plusvalore: qui entra in gioco la mente che supplisce alla semplice prestanza fisica".

La storia della Federazione Italiana Braccio di Ferro nasce a Brescia nel 1987 e Antonio De Filippo, tessera n.1, ne è socio fondatore; da tempo De Filippo ha lasciato lo staff iniziale trasferendo a Torino la sua attività agonistica e di insegnamento come Istruttore Federale presso la palestra Alexandra in zona Mirafiori, via Arduino, ed ha molti giovani che partecipano ai corsi.  

Un'invidiabile polivalenza che vede Antonio De Filippo far parte del Corpo Internazionale dei Giudici di Gara ed oggi anche nelle vesti di costruttore di apparecchiature per l'allenamento:

"Mi sono dedicato anima e corpo a questo progetto: è una macchina che ti permette di allenarti da solo; la sto brevettando dopo averla collaudata personalmente e posso dire in tutta onestà che è ottimamente funzionale allo scopo. Questo apparecchio permette di lavorare a livello muscolare e tendineo consentendo di fare tutti i movimenti che sono quelli della competizione".

Non siamo andati avanti nei dettagli che Antonio De Filippo ci illustrerà a suo tempo dopo l'omologazione dell'attrezzatura. 

Si è chiuso così l'incontro con un rappresentante di quelli che vengono definiti "sport minori" ma che in effetti lo sono soltanto per il basso livello economico riconosciuto dall'Ente sportivo centrale. Noi abbiamo deciso di dare spazio ad essi come ad altri che seguiranno perchè gli Antonio De Filippo sono tanti e meritano per lo meno il riconoscimento da parte della cronaca fatta da chi contempla il Pianeta Sport a 360°.

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Articolo pubblicato il 20/05/2011