Ricordiamo un grande piemontese, Guido Ceronetti

Un anno fa, il 13 settembre 2018, mancava un grande piemontese, a cui, purtroppo, gli organi di informazione generalisti, hanno sempre dato poco spazio.

Ricordiamolo noi, dato che fu uomo di grande cultura, anche se non sempre riconosciuta come invece meritava.

Guido Ceronetti nacque ad Andezeno (comune a 20 chilometri da Torino), il giorno 24 agosto 1927.

Poeta, filosofo, giornalista, scrittore e traduttore, drammaturgo, teatrante e marionettista italiano, Ceronetti fu uomo di erudizione e sensibilità umanistica insuperabile.

 

Iniziò a collaborare con vari giornali nel 1945, arrivando al quotidiano La Stampa nel 1972,con la quale continuò a collaborare per quarant’anni.

Nel 1970 diede vita anche al Teatro dei Sensibili allestendo, insieme alla moglie Erica Tedeschi, spettacoli itineranti con le sue marionette.

 

Per anni fu viaggiatore, esploratore infaticabile della realtà e della letteratura, attore, marionettista, traduttore geniale, autore di aforismi e di cronache, romanziere, epistolografo, decoratore di cartoline che inviava agli amici, saggista, giornalista.

 

Di particolare rilievo culturale fu la sua opera di traduzione, sia dal latino (Marziale, Catullo, Giovenale a altri), sia dall'antico ebraico (Sacra Scrittura).

Ebbi modo di conoscere di persona la sua opera straordinaria mentre collaborava all’edizione di una nuova traduzione dell’ "Ecclesiaste" presso la più antica stamperia d’Europa, l’atelier tipografico Tallone, che per nostra grande fortuna, come altre rarità culturali e storiche, si trova vicino a Torino.

 

Ricordiamolo oggi, insieme alla sua ultima traduzione, a un anno esatto dalla sua scomparsa, perché certe persone, e le sue opere, non muoiono mai.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 13/09/2019