Trump: “Spero resti l’attuale Premier” ed il PD s’inchina a Conte

Si sta ricomponendo la frattura PD – M5S con la spartizione delle poltrone. Oggi Mattarella conclude le consultazioni

Come risulta dalle cronache ufficiali, Giuseppe Conte ha solamente scaldato la sedia al G7 di Biarritz e l’Italietta non è stata citata in nessun comunicato ufficiale.

Il ministro degli Esteri iraniano ha incontrato Macron ed ha condotto un briefing con britannici e tedeschi, escludendo l’Italia che pure ha interessi in Iran. Non abbiamo partecipato alla conferenza sul Sahel, cioè la principale regione di transito dei migranti. Trump ha discusso con di Libia nei bilaterali con Macron e Merkel. Conte è stato l’unico leader del G7 con cui Trump non ha previsto un bilaterale formale.

Ma con il suo aspetto da levantino rispettoso, il nostro premier  è riuscito a captare la benevolenza di Donald Trump che in un intervallo dei lavori, gli ha posto una mano sulla spalla, rilasciando poi la dichiarazione che sta diventando virale” Giuseppi Conte - scrive Trump - ha rappresentato l'italia in maniera poderosa al G7. Ama molto il suo Paese e lavora bene con gli Usa. Un uomo di grande talento che speriamo rimanga primo ministro". storpiandone pure il nome.

L’eco della battuta di Trump fa genuflettere Zingaretti e il PD che la notte scorsa avevano alzato il muro sul nome, ormai sputtanato di Conte. Come si fa, sempre che la dignità in Italia trovi ancora cittadinanza, ad apprestarsi con disinvoltura olimpica a sostenere tutto il contrario di tutto, come capo di due governi che dovrebbero, su richiesta del PD rappresentare gli antipodi?

Ma queste considerazioni, dopo la tregua armata dell’altra notte sono ormai acqua passata. Un tempo,  in politica non si rifiutavano i sigari e le croci da cavaliere, oggi si concede la presidenza del Consiglio, in nome del baratto e del miraggio alla greppia governativa ai partiti che sono perdenti nel Paese.

Ieri, dopo la pausa notturna  era saltato il confronto tra le due delegazioni (PD e M5S) già previsto nella mattinata di ieri,  quando il presidente Mattarella aveva iniziato la consultazioni al Quirinale. Ma non è tardata la capitolazione del PD.

Rimangono aperte altre questioni. In primis la spartizione dei ministeri di peso e come ricondurre l’ambizione sconfinata di Di Maio che non intende arretrare in nulla il suo ruolo, rispetto al Governo in carica.

"Una riunione serena"commenta Graziano Delrio con la vicesegretaria del Pd Paola De Micheli e il capogruppo al Senato Andrea Marcucci. "Abbiamo approfondito i punti per una base comune di programma", dice De Micheli. "Il lavoro continua" sottolinea Marcucci. E di "buon clima" parla il capogruppo dei senatori pentastellati, Stefano Patuanelli, al termine dell'incontro.

Il clima è maggiormente disteso e stamane alle 8,30 si riuniscono ancora le due delegazioni. Nel corso della mattinata la direzione del PD dovrà decidere la linea ufficiale da tenere nel colloquio con Mattarella.

Salvo smentite parrebbe che già nella serata di oggi, a consultazioni concluse, Il Presidente della Repubblica assegni formalmente a Giuseppe Conte, l’incarico di formare il nuovo Governo con M5S, PD e le propaggini dell’estrema sinistra, già in movimento per rivendicare incarichi ministeriali e qualche radicalizzazione nel programma del governo per garantire così l’appoggio al senato ove i numero sono risicati.

Come potremo definire Conte e Di Maio che stanno per contrarre il matrimonio contro natura con il PD?

Saranno costretti ed obbligati dagli accordi con il PD, ad ogni piè sospinto a rigettare e disconoscere  leggi dello Stato da entrambi votate ed applicate sino alle settimane precedenti.

Così si sta riducendo la nostra politica ove mezze figure che nella società civile non riescono neppure a ricoprire ruoli che necessitano studi e professionalità in virtù del deprecato “uno vale uno” e di un sistema elettorale scellerato, si trovano ai vertici dello Stato e decidere sul destino e la pelle degli italiani.

 

Immagine: readwr.

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Articolo pubblicato il 28/08/2019