Riflessioni prima del desco imbandito
Mangiare non dev’essere soltanto una gozzoviglia senza limiti. Nutrirsi è un’abitudine necessaria per vivere che va supportata da conoscenze e comportamenti responsabili, altrimenti la salute subirà dei danni anche gravi.
Cibo: istruzioni per l’uso.
Nutrirsi oggi non è più come una volta. Per la famiglia indaffarata in cui anche la donna lavora fuori casa hanno preso il sopravvento alimenti surgelati, confezionati o inscatolati. Sono affidabili? Sappiamo cosa mangiamo? E questi cibi conservati sono genuini oppure no?
La differenza tra certi alimenti inscatolati o confezionati e quelli surgelati è che i cibi inscatolati hanno i conservanti. Le fette di prosciutto o salmone tagliate e deposte su una vaschetta devono avere del conservante, altrimenti ammuffiscono. I surgelati non hanno bisogno dei conservanti, sostituiti dalla tecnica di conservazione tipica del ghiaccio.
Il mio primissimo consiglio, da prendere per abitudine, è di LEGGERE L’ELENCO DEGLI INGREDIENTI per i cibi confezionati. Non tutti sanno che nell’acqua tonica c’è lo zucchero, che nel prosciutto cotto ci sono zuccheri vari e conservanti. Il diabetico al quale viene consigliato di non mangiare cibi contenenti zuccheri rimane spiazzato. E l’iperteso che non può mangiare cibi salati scopre dall’etichetta che il prosciutto crudo non contiene conservanti: ovviamente perché è stato essiccato grazie al sale.
Purtroppo siamo passati da una cultura contadina che consumava i prodotti del suo orto, ad una civiltà dello scatolame, del conservato e del sofisticato, fino alla cucina molecolare venuta tanto di moda e tanto utili per le tasche del ristoratore che gonfia i cibi con misture chimiche da farmacia. Grazie anche a certe rubriche televisive di denuncia, la popolarità di queste abitudini recenti si è affievolita.
Per fortuna oggi leggi rivolte all’agricoltura hanno proibito l’uso di sostanze chimiche che venivano usate per far crescere meglio certi ortaggi, e certe catene di supermercati acquistano le loro verdure da contadini di fiducia che non usano più diserbanti, ma metodi naturali di coltivazione. Una legge italiana recente ha imposto la diminuzione della quantità di sale nella panificazione.
E come primo esercizio di consapevolezza, Laura vi invita a leggere le etichette del cibo confezionato, anche quello che riteniamo il più semplice e il più genuino. E quando comprate cibo sfuso in un negozio PRETENDETE l’elenco degli ingredienti.
E se il negoziante vi dice che non ce l’ha (aspetto comunque illegale!) rifiutatevi di comprare. Per la vostra consapevolezza nei consumi alimentari RIBELLATEVI ALLE FRODI ALIMENTARI leggendo l’elenco degli ingredienti. E se possibile controllando la provenienza dei cibi: tutti i cibi dovrebbero avere anche l’indicazione della loro provenienza.
TONNO FRESCO AL POMODORO
Ingredienti per due persone
Olio extra vergine d’oliva 3 cucchiai
Aglio uno spicchio
Prezzemolo due cucchiai
Pesce spada a cubetti sei fette
Vino bianco secco due cucchiai
Pomodori di Pachino quattro
Salsa di pomodoro mezzo bicchiere
Mandorle un cucchiaio
Pistacchi un cucchiaio
Attrezzature
Alcune ciotole in cui mettere gli ingredienti separatamente già dosati.
Padella
Preliminari
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Tagliare a granella mandorle e pistacchi; si possono mettere insieme. Tenerne un po’ da parte
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Tagliare a il pesce spada a cubetti.
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Selezionare tutti gli altri ingredienti nelle dosi previste.
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Tagliare i pomodorini di Pachino a metà
Metodo
Friggere l’aglio nella padella e cuocerlo per pochi minuti a fuoco lento cercando di non bruciarlo. Mettere il pesce spada e cuocerlo sommariamente. Aggiungere il vino bianco secco e lascio evaporare bene. Aggiungere i pomodori di Pachino, cuocere per due minuti e aggiungere la salsa di pomodoro. Aggiungere il prezzemolo.
Questa preparazione è ottima con una bella pastasciutta, buttata sul composto e impiattata con la granella lasciata da parte.
NOTA
Se il vino bianco non evapora bene produce un vago senso di amarognolo nella preparazione.
Grazie Sicilia per il pesce, i pomodori, l’olio extra vergine d’oliva, le mandorle e i pistacchi. Nella vostra regione ho mangiato del cibo ottimo e genuino!
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Articolo pubblicato il 16/05/2011