"Diario di una giurata popolare al processo delle Brigate Rosse"

Al Salone del Libro presentato il libro di Adelaide Aglietta

 

Venerdì 13 maggio, allo spazio “Piazzetta parole di Piemonte” (Oval, Lingotto Fiere) è stato presentato, di fronte ad un pubblico numeroso, il libro “Diario di una giurata popolare al processo delle Brigate Rosse” di Adelaide Aglietta.

L'iniziativa, promossa dal Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, ha visto la presenza, moderati dal giornalista de La Stampa Luciano Borghesan, del presidente del Consiglio regionale, del vicepresidente del Consiglio regionale delegato al Comitato, di Emma Bonino e di Bruno Mellano.

Il 1° marzo 1978, Adelaide Aglietta, allora segretaria del Partito radicale, venne sorteggiata per far parte della giuria popolare che dovette giudicare a Torino il nucleo storico delle Brigate Rosse. Sulla sua esperienza di giurata Adelaide Aglietta tenne questo “diario”, pubblicato per la prima volta nel 1979, che trasmette ancora oggi la tensione in cui viveva il nostro Paese in quel periodo.

Sono lieto che questa presentazione avvenga a ridosso della giornata di lunedì 9 maggio, dedicata alle vittime del terrorismo – ha dichiarato il presidente dell'Assemblea piemontese durante i saluti -. L'impegno delle istituzioni, e del Consiglio regionale in primis, è tenere viva la memoria di quanto è successo in quegli anni nella nostra regione e nel nostro paese”.

Secondo il vicepresidente del Consiglio regionale “il libro di Adelaide Aglietta racconta un periodo in cui lo Stato italiano era sotto assedio. La nostra regione fu particolarmente segnata da quegli anni, con le numerose vittime cadute per mano dei terroristi. Sono pagine di storia che il Comitato Resistenza e Costituzione continua a tenere vive, in particolare per la formazione delle giovani generazioni”.

E' importante che questa presentazione veda una forte presenza di studenti – ha sottolineato Borghesan -. A scuola si studia la storia contemporanea fino al 1989, ma spesso la 'guerra interna' in Italia, il periodo degli anni di piombo, viene dimenticata. Questo libro è una testimonianza viva del 1978, anno molto complicato per il nostro paese”.

Questo libro è la storia di un dirigente politico – ha ricordato Emma Bonino -, ma anche di una persona con le sue angosce per l'incarico drammatico a cui era stata chiamata. Poche settimane prima del processo fu rapito Aldo Moro e toccò a me comunicarle questo altro carico di angoscia. Fu anche minacciata dalle Brigate Rosse, ma accettò di avere paura, imparò a governarla e affrontò da giurata uno dei processi più difficili nella storia del nostro Paese”.


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Articolo pubblicato il 13/05/2011