Piemonte: Divieto di caccia sui Fondi Privati - La sentenza della Corte Costituzionale depositata il 10 luglio 2019
Cacciatori in attività

Una opportunità per gli imprenditori delle attività naturali e ambientali

Civico 20  News ospita il Comunicato Stampa del Tavolo Animali e Ambiente (inviato da Rosalba Nattero - Presidente SOS Gaia), costituito dalle Associazioni ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE  l’Aquilone, LIDA, OIPA, PRO NATURA, SOS GAIA, relativo alla sentenza della Corte Costituzionale, depositata il 10 luglio 2019  - Divieto di caccia sui Fondi PrivatiRegione Piemonte, al fine di contribuire alla diffusione dell’informazione.

 

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Tavolo Animali & Ambiente

 

 

 

Organi di informazione

Loro sedi

Torino, 6 agosto 2019

 

COMUNICATO STAMPA

 

PIEMONTE: DIVIETO DI CACCIA SUI FONDI PRIVATI

UNA OPPORTUNITÀ PER GLI IMPRENDITORI DEL NATURALE

 

La sentenza della Corte Costituzionale depositata il 10 luglio 2019, anche a seguito di rinuncia al ricorso da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha dichiarato legittimo il divieto di caccia sui fondi privati.

La norma della Regione Piemonte che consente ai proprietari o conduttori dei fondi di chiedere il divieto di caccia sugli stessi è vigente, legittima e recita:

“Il proprietario o il conduttore di un fondo che intende vietare sullo stesso l’esercizio dell’attività venatoria inoltra al Presidente della provincia e al Sindaco della Città metropolitana di Torino e, per conoscenza all’ATC o CA di competenza, una richiesta motivata che deve essere esaminata dall’amministrazione nel rispetto dei termini di cui all’art. 20 della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi), e in assenza di risposta entro i termini ivi contenuti si intende accolta. La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, stabilisce i criteri e le modalità di esercizio del presente divieto, compresa l’apposizione, a cura del proprietario o del conduttore del fondo ove insiste il divieto di caccia, di tabelle esenti da tasse, che delimitano in maniera chiara e visibile il perimetro dell’area interessata.”

La Giunta Regionale ora ha il dovere di attivarsi per fissare i criteri e le modalità di esercizio del divieto, provvedendo ad assumere anche il parere della Terza Commissione del Consiglio regionale competente in materia.

Per tante attività legate agli ambienti naturali danneggiate dalla presenza della caccia (agricoltura e orticoltura con produzioni biologiche o biodinamiche, agriturismi, fattorie didattiche, gestione di percorsi didattici, naturalistici e turistici, oasi private per attività di birdwatching, ecc.) possono aprirsi possibilità nuove per poter svolgere le proprie attività senza il pericolo causato dalla presenza di persone armate alla ricerca di prede.

Invitiamo pertanto le associazioni di categoria e i singoli imprenditori interessati ad ottenere il divieto di caccia sui propri fondi, a tutela delle attività condotte in ambienti naturali e agricoli, a scrivere al Presidente della  Giunta Regionale Alberto Cirio, all’assessore alla caccia Marco Protopapa, ai Gruppi del Consiglio Regionale, al Presidente della III Commissione sollecitando la definizione dei criteri e delle modalità di ottenimento del divieto di caccia sui propri fondi ai sensi dell’art. 6, comma 7, della L.R. n. 5/2018.

 

Per il Tavolo Animali & Ambiente:

Roberto Piana

Presidente LAC Piemonte

 

Tavolo Animali & Ambiente - c/o SOS Gaia - Piazza Statuto, 15 10122 Torino

 tel. 011 530 846 cell: 338 7196 000 www.animaliambiente.it - info@animaliambiente.it
 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 08/08/2019