Vercelli: dibattito sul futuro dell'Ospedale Sant'Andrea

Il Convegno imperniato sul tema: la Sanità a Vercelli e in Valsesia

 

 

"E’ partito il piano di riorganizzazione della sanità regionale, che vedrà la separazione tra ospedali e territorio. Questo riordino porterà a modalità di ricovero e cura più veloci ed efficienti”.

 

Con queste parole il presidente del Gruppo consiliare regionale del Pdl Luca Pedrale ha introdotto l’incontro-dibattito con medici, operatori sanitari, associazioni di volontariato e sindacati che si è svolto ieri sera, al Modo Hotel di Vercelli, sul tema “La sanità a Vercelli e in Valsesia: il futuro dell’ospedale Sant’Andrea”.

 

Un’occasione per fare il punto sulla sanità piemontese, vercellese in particolare, alla quale ha partecipato anche l’assessore regionale alla Sanità Caterina Ferrero.

 

“I cambiamenti annunciati dalla Giunta regionale di centrodestra in ambito sanitario – ha spiegato Pedrale – hanno determinato legittime domande e richieste di chiarimenti. L’incontro di questa sera è stato organizzato proprio per spiegare le linee guida della riforma”.

 

“Alla base della riorganizzazione – ha precisato il presidente del Popolo della libertà – c’è la classificazione degli ospedali in tre livelli: un primo livello per gli interventi complessi, un secondo per quelli di media complessità e un terzo dedicato alla fase di riabilitazione post intervento.

 

La prevenzione e l’educazione alimentare, che saranno affidate essenzialmente all’Asl territoriale, rappresentano un altro cardine fondamentale della riforma, perché prevenire è meglio che curare non solo sotto il profilo sanitario ma anche da un punto di vista strettamente economico”.

 

“Gli ospedali di diverso livello – ha proseguito Pedrale – saranno in rete per garantire tempestività nei ricoveri ed efficienza nelle prestazioni mediche; ma determinati interventi potranno essere effettuati soltanto da ospedali di una determinata categoria, e questo perché le strutture in cui si eseguono molti interventi per una stessa patologia offrono maggiori garanzie di professionalità ed eccellenza.

Del resto, è meglio fare qualche chilometro in più per andare dove c’è la certezza di essere curati meglio. In questo modo si riducono anche gli sprechi”.

 

“Per quanto riguarda il vercellese – ha aggiunto il capogruppo del Pdl – stiamo ancora valutando diverse ipotesi. Il mio sogno è quello di vedere la nascita di un’Azienda ospedaliera con Biella, oppure con Casale Monferrato, in quanto una soluzione di questo tipo valorizzerebbe i presidi ospedalieri interessati, offrendo pure la possibilità di realizzare un nuovo ospedale a Vercelli, con grandi potenzialità di crescita anche in termini di competitività. Il Sant’Andrea, infatti, è ancora concepito alla vecchia maniera, con problemi strutturali e di posti letto”.

 

“E’ vero – ha concluso Pedrale – che oggi, a causa degli ingenti debiti lasciati dalla precedente Amministrazione, la Regione non ha le disponibilità economiche necessarie per la realizzazione di una nuova struttura ospedaliera. Ma le risorse si possono recuperare mediante strumenti come il project financing, in cui privati investono fondi in cambio della gestione di servizi non sanitari per un certo numero di anni.

 

Un’altra soluzione sarebbe quella di vendere il patrimonio dell’Asl locale, ricorrendo a finanziamenti privati per la rimanenza. È una proposta, un’idea che sta crescendo e si sta consolidando”.

 

 

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Articolo pubblicato il 10/05/2011