Torino. Un oltraggio di nome Appendino.

Il sudiciume del mercato di San Pietro in Vincoli sta assurgendo a simbolo della città

Forse questa sera sapremo qualcosa di più su cosa avrà partorito l’intesa tra la sindaca intoccabile ed i suoi riottosi consiglieri. Ma l’esito è ormai scontato. Secondo una voce che proviene dalla stanze appropriate, nei giorni scorsi da due palazzine del potere collocate ai margini delle Crocetta e nel centro storico è partito il suadente invito alla sindaca di non mollare, per cui tutto quel che seguirà sarà commedia o fumo negli occhi dei cittadino.

Si vivacchierà con il parto delle solite cose banali e scelte di pessimo gusto cui sindaca ed assessore La Pietra, in particolare ci hanno purtroppo abituati.

Ma c’è una tematica che non ha connotazioni ideologiche e si chiama decenza. Possibile che un’intera maggioranza non s’accorga del degrado e la sporcizia nella quale sta sprofondando Torino?

Strade rotte, raccolta rifiuti quasi saltuaria, mezzi pubblici il cui passaggio somiglia a un miraggio, soprattutto in questo periodo.

Dei disagi incontrati dai torinesi importa nulla ed a nessuno.

Il 9 giugno “Civico20” aveva lanciato un appello e denuncia per il caos ed il degrado in cui sono costretti a convivere di sabato gli abitanti delle zone adiacenti il mercato di ibero scambio prospicente all’ex cimitero di san Pietro in Vincoli.

A circa due mesi di distanza cos’è cambiato? Nulla. I residenti continuano a lamentarsi e ad essere esasperati.

E’ intervenuto il Prefetto con un’ordinanza, ma sindaca e le allegre comari di palazzo civico non hanno mosso un dito.

Latitanti i impotenti i vigili urbani, assente od inascoltata la circoscrizione ed i comitatini che a volte si agitano sui soclal. Il cittadino contribuente è rimasto nudo ed oltraggiato nel vedere la propria dignità calpestata ed irrisa da un’amministrazione indecente e gattopardesca.

Che fare? Non potremo che consigliare gli esasperati residenti di rivolgersi alla Magistratura denunciando ogni possibile omissione, oltre alla palese presa in giro.

Ad iniziare da sindaca ed assessori, Vigili Urbani, ASL che non interviene a denunciare i pericoli che corrono gli abitanti  e così via.

Se anche ciò non bastasse, ci troveremo dinanzi ad una palese limitazione del diritto individuale oltraggiato dall’abuso di pochi. Per cui il cittadino, privo di tutela, avrebbe tutto la liceità d’intervenire a liberare gli spazi e  rivendicare il diritto di libera circolazione.

Forse se le cianfrusaglie impunemente depositate sul suolo pubblico da smandrappati che esercitano traffici al limite del lecito, volassero per aria o venissero calpestati, qualcuno potrebbe forse intervenire?

Spes ultima dea!

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Articolo pubblicato il 22/07/2019