Caldes (Trento) - La collezione Cavallini Sgarbi in mostra al castello

Ottanta opere, tra dipinti e sculture che vanno dal XV al XIX secolo, un’occasione per ammirare le pregevoli opere di una collezione di arte, e per scoprire le bellezze della natura della stupenda Val di Sole

Gli ambienti restaurati del magnifico Castello di Caldes incontro fra diverse culture veneta, tedesca e Lombarda,  è sede  fino al 3 novembre 2019  di una magnifica mostra:”La collezione Cavallini Sgarbi Da Niccolò dell’Arca a Francesco Hayez”, l’esposizione dona al visitatore l’intimità di essere nella stanze private dove si trova la collezione, e di vivere quell’atmosfera di ricerca artistica frutto dell’appassionata caccia amorosa di Vittorio Sgarbi, svolta in tandem con la madre Rina Cavallini, acquistando le opere in numerose aste in ogni angolo del mondo.

Maurizio Fugatti (Presidente della Provincia Autonoma di Trento)”E’ coincidenza positiva il fatto che il professor Sgarbi,  appena insediatosi come Presidente al MART di Rovereto, abbia dato la propria convinta disponibilità a realizzare una mostra con tanti capolavori dei maggiori maestri italiani. Una selezione di opere che parlano da sole nel tempo, l’esposizione al castello di Caldes rimarrà la più importante testimonianza di arte del passato e del presente in Trentino”.

La mostra viene realizzata in collaborazione con la Fondazione Cavallini Sgarbi, la Fondazione Elisabetta Sgarbi, con la direzione artistica di Contemplazioni, l’organizzazione è seguita dall’Azienda per il Turismo della Val di Sole, e promossa dalla provincia Autonoma di Trento, dal Comune di Caldes, da Trentino Marketing e della Comunità della Val di Sole. Accompagna il progetto espositivo un corposo catalogo curato da Piero Di Natale edito  La nave di Teso ( pp. 367 riccamente illustrato). I

ll percorso affrontando il rinascimento italiano, presenta il “San Domenico” in terracotta  modellato nel 1474 dal pugliese Nicolò dell’Arca.

Seguono i capitelli in marmo Gagini, una straordinaria raccolta di preziosi dipinti, su tavola eseguiti tra la fine del Quattrocento  e gli inizi del Cinquecento, ai pittori nati o attivi a Ferrara –  Boccaccio Boccaccino, Giovanni Battista Benvenuti detto l’Ortolano, Nicolò Pisano, Benvenuto Tisi detto il Garofalo - a questi si affiancano altrettanto  autori rari come Antonio Cicognara, Liberale da Verona, Jacopo da Valenza( la tavola del Cristo benedicente  è la copertina del catalogo), Antonio da Crevalcore, Giovanni Agostino da Lodi, Nicola Filotesio detto Cola dell’Amatrice, Johannes Hispanus, Bernardino da Tossignano, Bartolomeo di David, Lambert Sustris.

Ammirando opera dopo opera devono accompagnarci le considerazioni fatte da Elisabetta Sgarbi (Editore della La Nave di Teseo, Presidente della Fondazione  Elisabetta Sgarbi) ” Ogni tappa della Collezione Cavallini Sgarbi, è un omaggio al genio collezionista di Vittorio Sgarbi, che in poco più di quaranta anni ha raccolto, studiato, scoperto capolavori assoluti; al genio dei miei genitori Rina Cavallini e Giuseppe Sgarbi; a una famiglia che al bello e alla cultura ha dedicato la propria esistenza”. Dopo questa doverosa citazione, proseguiamo la descrizione della mostra.

Il focus sulla scuola ferrarese prosegue agli inizi del XVII secolo con i dipinti di Sebastiano Filippi detto il Bastianino, Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino, Giuseppe Caletti e Carlo Bonomi. In mostra vi saranno da ammirare importante opere d’arte ritenuti capolavori della pittura italiana  del Seicento, tra i quali “Cleopatra” di Artemisia Gentileschi, “la Maddalena scortata dagli angeli” di Pier Francesco Mazzucchelli detto Morazzone, “il San Gerolamo” di Jusepe Ribera, il “Ritratto di Francesco Righetti” eseguito da Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, prosegue poi una galleria di ritratti dal Cinquecento all’Ottocento  tra pittura e scultura  da Lorenzo Lotto, Francesco Hayez a Vincenzo Vela.

Altrettanto avvincente e ben rappresentata in mostra la sezioni dei dipinti” da stanza” di tema sacro, allegorico e mitologico del Seicento e del Settecento, con una sorprendente  selezione di opere che spaziano in  sconfinate varietà e di alta qualità, dove vi si riflette gli  interessi, la frenesia della ricerca, e la conoscenza  del collezionista. In mostra  troviamo opere dei maestri della scuola veneta, emiliana, romana, toscana. L’allestimento coinvolge poi, anche gli spazi prestigiosi del castello del Buonconsiglio a Trento dove è esposto per il tutto il periodo della mostra il capolavoro di Giovanni Prata dal titolo “Salomè” (1518 circa olio su tela , 83x72 cm).     

Antonio Maini (Sindaco di Caldes):”L’orgoglio va oltre il già grande valore artistico delle opere. L’arte - ancora una volta - diventa uno straordinario strumento di crescita culturale sociale collettiva”. 

Nella quarta copertina del catalogo è riportata una considerazione del Professor Vittorio Sgarbi, che rivisitando ogni pezzo esposto in collezione, veda  la fatica,  lo studio,  l’approfondimento, per l’acquisizione, per poi presentarlo al pubblico:” Quanto assomiglia una collezione a chi l’ha costituita? Se ripenso alle origini dell’impresa, fatico a credere che mi sia stato consentito, nell’arco di nemmeno quarant’anni, di trovare le opere degli autori che hanno vissuto con me, che mi hanno accompagnato in un ritmo vertiginoso. Noi siamo quelli che eravamo quando iniziammo questo cammino, o siamo diventati altri? Tutto ciò che ho desiderato ho trovato, con una soddisfazione che la ricchezza non può dare: convivere con gli spiriti di artisti che parlano e respirano con me, anime sensibili e corpi viventi”.

Un occasione per scoprire anche  le bellezze della Val di Sole.

Foto copertina catalogo”Cristo benedicente” di Jacopo da Valenza dipinto olio su tavola eseguito tra il1486/87

 Foto 1 Niccolò dell’Arca  San Domenico 1473 “Terracotta  80x67x45 cm

 Foto 2 Antonio Cicognara”Madonna del latte tra sant’Agnese e santa Caterina d’Alessandria  1490. Olio su tavola 168x122cm

Foto 3 Antonio Leonelli da Crevalcore “Sacra famiglia  con san Giovanni Battista” circa 1490/1500, tempere su tela 67x57 cm

Foto 4 Bernardino da Tossignano “La Santa Croce fra Elena e Costantino con i santi Francesco d’Assisi e Sebastiano” 1515 tavola 177,5x132,5 cm

Foto 5 Carlo Bonomi “Sacra famiglia” circa 1615/18 Olio su tela; 41x47,3

Foto 6 Matteo Loves “Maddalena in contemplazione del crocifisso” circa 1630 olio su tela; 84,5x111 cm

Foto 7 Jusepe de Ribera “San Girolamo” circa 1648. Olio su tela 125x99cm

Foto 8 Ignaz Stern, detto Ignazio Stella “Trionfo di Venere (Omnia vincit  Amour)” Circa 1725, Olio su tela 70x134,5 cm

Foto 9 Andrea Appiani “Giove addormentato al suono della lira di Apollo ferito da una freccia di Amore”. Circa 1810/12. Olio su tela 97x142 cm

Foto 10 Francesco Hayez “Ritratto dell’ingegner Giuseppe Clerici” 1875/76 Olio su tela; 65x54,5 cm

Foto 11 Alceo Dossena “Busto di Caterina Savelli”. Circa 1922 Marmo 45x29x23 cm

Foto12 Andrea Parini “Ritratto della Figlia” 1941 Maiolica policroma14x70x 44 cm

 Castello Caldes - Trento “La Collezione Cavallini Sgarbi, Da Nicolò dell’Arca  a Francesco Hayez”, Fino al 3 novembre 2019. Orari: tutti i Martedì a Domenica dalle 10.00 alle 18.00, chiuso tutti i lunedì non festivi. Telefono per informazioni +39 0461 497160

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Articolo pubblicato il 21/07/2019