Una sentenza positiva anche per gli infermieri piemontesi?

Il Nursind vince in tribunale in Friuli. Le Aziende sanitarie dovranno pagare l’iscrizione all’albo degli infermieri

La notizia potrebbe essere positiva anche per le migliaia di infermieri operanti nella Sanità pubblica e privata della nostra regione.

E’ dell’11 luglio il dispositivo di sentenza del Tribunale di lavoro di Pordenone, nella causa intentata da numerosi infermieri dipendenti dell’AAS 5 Friuli Occidentale e patrocinata da Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, che ha accertato che erano tutti dipendenti pubblici tenuti all’iscrizione all’albo professionale e ha stabilito che il costo di tale iscrizione grava in capo all’azienda sanitaria pubblica.

“Ad oggi abbiamo solo il dispositivo che conferma quanto abbiamo sempre sostenuto– afferma Andrea Bottega segretario nazionale del sindacato Nursind, ed aspettiamo le motivazioni in sentenza, tuttavia riteniamo sia di buon auspicio per la discussione in Cassazione di una simile causa che aveva visto respinto il nostro ricorso.”

“Con questa sentenza–dichiara Gianluca Altavilla dirigente nazionale del Nursind e promotore del ricorso si è dimostrato che l'infermiere ha un contratto di esclusività come un avvocato della pubblica amministrazione. A loro infatti il Consiglio di Stato nel 2015 aveva riconosciuto a carico del datore di lavoro il pagamento della tassa di iscrizione all’albo degli avvocati.”

Un principio valido per tutti i professionisti dipendenti in esclusività di rapporto. Infatti, per le professioni sanitarie, l’attuale quadro normativo sulla libera professione prevede la possibilità di esercizio di tale attività esclusivamente in capo ai medici delle strutture sanitarie pubbliche. Per gli infermieri si configura invece un contratto di esclusività. Una sentenza apripista anche per gli infermieri piemontesi che attraverso il loro sindacato ha già patrocinato un percorso nella provincia di Alessandra.

Nursind  Piemonte, da noi interpellato, non esclude di attivarsi fin da subito su tutta la regione per il giusto riconoscimento di un diritto. “Civico20” seguirà l’evolversi dell’iter.

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Articolo pubblicato il 19/07/2019