Commemorazione delle vittime del terrorismo

Commemorati a Palazzo Lascaris tutti i caduti ed i magistrati uccisi dai terroristi e dalla mafia

 

L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, in occasione del Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo, ha commemorato il 9 maggio a Palazzo Lascaris tutti i caduti e in particolare 10 magistrati uccisi dai terroristi e 16 dalla mafia, accogliendo così l’invito del Presidente della Repubblica che ha chiesto di dedicare quest’anno la Giornata ai magistrati caduti.

Ha aperto l’incontro il presidente del Consiglio regionale con i nomi e le situazioni in cui furono uccisi in tutta Italia – tra la fine degli anni ’70 e l’80, dieci magistrati – inoltre ha ricordato in modo particolare le altre venti persone che morirono in Piemonte sotto i colpi dei terroristi. Il presidente ha inoltre annunciato la presentazione in Aula di un ordine del giorno – già approvato in Commissione – per dedicare ogni anno il 9 maggio una seduta speciale del Consiglio regionale alla memoria delle vittime del terrorismo.

Il vicepresidente della Giunta regionale ha ricordato i numeri degli Anni di Piombo: “In quel periodo ci furono in Italia 14.615 attentati che causarono 428 morti e duemila feriti: 197 persone furono uccise in attentati individuali, 135 furono vittime di stragi, 58 morirono per atti di terrorismo internazionale, 38 furono vittime della violenza politica. E’ importante mantenere la memoria di queste persone che hanno assunto le proprie responsabilità nell’interesse della società e delle Stato che servivano con abnegazione”.

Il vicepresidente del Consiglio regionale delegato al Comitato Resistenza e Costituzione, ha rimarcato l’importanza della legge regionale approvata nel 2009 con cui la Regione Piemonte “promuovere la tutela e la valorizzazione dei luoghi che furono teatro di attentati ed episodi terroristici nel territorio piemontese” ed ha ricordato la collaborazione stabilita sin dalla scorsa legislatura con l’Associazione Vittime del Terrorismo.

Al termine, il presidente della Corte d’Appello Mario Barbuto, ringraziando il Consiglio e la Giunta regionale per la realizzazione della cerimonia, ha raccontato i propri ricordi personali del tempo in cui avvennero gli attentati e l’impegno dei magistrati che, allora come oggi, lavorano ogni giorno per il bene dei cittadini, al servizio dello Stato e della Giustizia, affrontando spesso anche rischi personali.  

Erano presenti all’incontro numerosi consiglieri regionali di tutti i gruppi politici, l’assessore regionale al Lavoro, il presidente della Corte d’Appello di Torino Mario Barbuto, l’avvocato generale della Corte d’Appello di Torino Luigi Riccomagno, il presidente della sezione Gip/Gup del Tribunale di Torino Francesco Gianfrotta, Roberto Tutino per l’Associazione italiana Vittime del Terrorismo, la signora e Maurizio Cusano, moglie e figlio del vicequestore Francesco Cusano, ucciso nel 1976.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 09/05/2011