L’uomo che parla con le campane

Fabrizio Dassano parla del nuovo libro di Marco Di Gennaro "I suoni del tempo, campane e campanari della Valchiusella"

Propongo molto volentieri ai Lettori di “Civico20News” queste considerazioni dell’amico Fabrizio Dassano sul nuovo libro di Marco Di Gennaro “I suoni del tempo, campane e campanari della Valchiusella” (m.j.).

 

Lo scorso sabato, per celebrare la festa di San Savino, il concerto delle campane a festa della cattedrale di Ivrea era comandato dalle mani di Marco Di Gennaro che ha anche concluso il suo percorso di laurea magistrale in filologia scrivendo un libro singolare che unisce la ricerca storica e antropologica legata al suono delle campane di un territorio ben preciso: la Valchiusella.

Si tratta de “I suoni del tempo, campane e campanari della Valchiusella” un lavoro di 183 pagine edito e stampato da Baima Ronchetti & C. di Castellamonte, che costa 15 euro.

«Il legame con la Valchiusella nasce alla fine degli anni 80’ in quanto i miei genitori avevano una seconda casa a Traversella. Di conseguenza i weekend e il mese di agosto si trascorrevano in paese. In questa maniera andando un po’ in giro per i vari luoghi della valle ho conosciuto il signor Claudio Maddalena, campanaro di Trausella, grazie a cui ho approfondito l’ambito campanario locale e sono nate molte cose» afferma Marco di Gennaro che contemporaneamente ha conseguito la laurea in Scienze Religiose alla facoltà teologica di Torino.

In tempi in cui il suono delle campane sta quasi sparendo perché oggetto di denunce da parte di cittadini insofferenti, Marco Di Gennaro si pone il problema della conservazione della memoria, anche recente, di campanili, campane e soprattutto dei campanari di quei 35 campanili esistenti oggi in Valchiusella.

Il lavoro si apre sul suono con l’origine, lo sviluppo e la trattazione dell’etimo e pone l’analisi del suono, del messaggio tra cielo e terra, il segno identificativo e distintivo. Di Gennaro passa poi a illustrare gli usi della campana e del campanile, l’uso sacro e l’uso profano e anche il suono della campana non solo a scandire la giornata ma anche a difesa dagli spiriti maligni e contro le tempeste.

Numerose le interviste raccolte dall’autore e rilasciate da don Matteo Giovanni Somà, Bernardino Streito, Andrea Tiloca, Bruno Biava, Renato Battistino, Claudio Maddalena, Marisa Peno, Adriano Gillone.

Per le vecchie testimonianze invece: Aldo Cavalla (1955), Giuseppe Saudino (1929) e don Giovanni Ghiringhello (1924).

La prefazione è scritta dal docente di Etnologia dell’Università di Vercelli Davide Porporato, in cui sottolinea che la ricerca dell’autore rinvia a quell’Italia tradizionale che nel corso del Novecento ha subito la più rilevante mutazione antropologica della sua storia. Periodo che ha vissuto la volontà e il desiderio di prendere le distanze dalla cultura orale e gestuale dei padri, della dura vita segnata da miseria e fatica. Una posizione che timidamente sembra mutare di segno in Italia e anche in Valchiusella con una riscoperta culturale della tradizione campanaria

Fabrizio Dassano

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Articolo pubblicato il 09/07/2019