Centri sociali: blitz della Digos a Torino per violenze al G7.

17 misure cautelari contro leader italiani. Riportiamo il commento del Segretario Generale del SIAP, Pietro Di Lorenzo

Sono 17 in tutta Italia le misure cautelari che sono state da parte della polizia nell'ambito di un'indagine sugli ambienti dei centri sociali sugli incidenti avvenuti nel settembre del 2017 in occasione del vertice del G7 a Venaria Reale. Nove sono a Torino, le altre sono a Firenze, Roma, Venezia, Bari e Modena. I provvedimenti riguardano i vertici di Askatasuna, il maggiore centro sociale di Torino, e i leader di centri sociali di altre città italiane.

 

““Siamo davvero soddisfatti, le numerose misure già eseguite ed in via  di esecuzione da questa mattina a carico di alcuni appartenenti ai centri sociali confermano, senza ombra di dubbio, la professionalità e capacità investigativa della Digos Torinese” – commenta Pietro DI LORENZO, Segretario Generale Provinciale del SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato – “Sono passati infatti quasi due anni ma nessuno ha dimenticato i gravissimi  incidenti, durati 3 giorni, durante il G7 di fine settembre 2017”.

 

“ E’ un segnale importante che vengano individuati e perseguiti i violenti esponenti dei centri sociali che, oltre ad attentare direttamente alla vita delle donne e uomini in divisa, mettono a ferro e fuoco la nostra città”.

 

“ Così come è importante la risposta dello Stato rispetto ai vergognosi appelli di rappresentanti comunali e regionali del Movimento 5Stelle la cui unica preoccupazione è stata quella di giustificare il pestaggio subito da un poliziotto, ad opera di appartenente centri social, per il quale le parole di stima si sono sprecate. “Non ci sono mai bastate le parole di circostanza di confusi rappresentanti politici che hanno perso ai nostri occhi ogni credibilità, la misura è ormai colma e le elezioni lo hanno dimostrato.  Le modalità virulente messe in atto in quei giorni sono atti di terrorismo e come tali devono essere perseguiti.

 

Ci auguriamo che adesso l’Autorità Giudiziaria persegua com’è è giusto e doveroso i colpevoli individuati e non vanifichi il grande lavoro investigativo fatto”.

 

   Ufficio Stampa Siap Torino

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Articolo pubblicato il 05/07/2019