Chieri (TO) - Musica in corte

Presso il Chiostro di Sant'Antonio la XI Edizione

Prende il via a Chieri venerdì 5 luglio l'undicesima edizione della rassegna “MUSICA IN CORTE”. Quattro appuntamenti che si svolgeranno al Chiostro di Sant'Antonio, in via Vittorio Emanuele II, 33, fino a martedì 16 luglio, consentiranno al pubblico di prendere parte a un evento di grande spessore culturale con talenti del panorama musicale europeo. Il primo concerto avrà luogo venerdì 5 luglio alle ore 21 ed è denominato "Alla corte di Cristina di Svezia nella Roma della seconda metà del Seicento": 

Venerdì 5 luglio

Alla Corte di Cristina di Svezia nella Roma della seconda metà del Seicento

Concerto con proiezioni video

 

Anna Zilli voce 

Catia Rocci clavicembalo

 

Musiche di Cavalli, Cesti, Stradella, Carissimi

Accademia Musicale Cristiniana: Anna Zilli, soprano; Catia Rocci: clavicembalo.

Ispirato al libro Cristina di Svezia regina della musica a Roma, di Anna Zilli.

Testo e voce narrante: Anna Zilli. Montaggio immagini: Giorgio Carducci

Questo spettacolo – concerto, ispirato alla figura straordinaria di Cristina di Svezia, è un viaggio nel tempo in cui parole, musica ed immagini contribuiscono a riportare in vita una delle pagine più belle della storia della musica della seconda metà del Seicento a Roma. Regina ribelle, donna al di fuori di ogni schema, grande mecenate di musicisti ed artisti, Cristina di Svezia fece di Roma uno dei centri musicali più prestigiosi d’Europa. È grazie a lei se Roma ebbe il primo teatro pubblico e se le cantanti donne poterono esibirsi sul suo palcoscenico. Questa serata è dedicata a lei.

 

Anna Zilli - Cantante barocca, laureata in musica antica e in lingua inglese, ricercatrice indipendente. È Presidente dell’Accademia Musicale Cristiniana, che include tra i suoi obiettivi quello di proporre al pubblico la musica che veniva promossa da Cristina di Svezia a Roma. È autrice del libro Cristina di Svezia regina della musica a Roma. Le canterine al suo servizio, edito da Aracne Editrice, tradotto e pubblicato in svedese da Nordic Academic Press. Catia Rocci - Diplomata in pianoforte, clavicembalo e didattica strumentale. Ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento con G. Murray, C. Astronio, B. Van Asperen, M. C. Sieni. Ha altresì conseguito il Master in MusicArterapia presso l’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”. Svolge intensa attività concertistica e didattica.

 

Venerdì 12 luglio

 

“Sonerie, Ciaccone, Passacaglie e Follie”

Accademia dei Solinghi

Musiche di Marais, Biber, Händel, Corelli

Sonnerie , Ciaccone, Passacaglie e Follie

 

Marin Marais Sonnerie de S.te Geneviève du Mont de Paris

(1656-1728)

Heinrich von Biber “L’Annunciazione” 1° Sonata del Rosario

(1644-1704)

 

Georg Friedrich Händel Passacaille dalla Suite in sol min.

(1685-1759)

 

Francesco Geminiani Sonata II in re minore

(1687-1762) andante, presto, adagio, allegro

 

Arcangelo Corelli “La Follia”

(1653.1713)

 

Paola Nervi ha studiato violino diplomandosi, con il massimo dei voti, sotto la guida di Fabio Biondi. Ha frequentato corsi di Musica Antica a Ravello e presso la Scuola di Musica di Fiesole tenuti da Enrico Gatti e con lui ha conseguito il diploma di Violino e Viola antichi all’ “Accademia Internazionale della Musica” di Milano. Si è dedicata anche allo studio del repertorio cameristico col fortepiano sotto la guida di Laura Alvini.

 

Collabora con l’ “Accademia del Santo Spirito” di Torino, con l’”Orchestra Barocca della Cappella della Pietà dei Turchini di Napoli” e l’ “Academia Montis Regalis”, con la quale ha inciso per Hyperion Records, Berlin Classics, Naïve, Opus 111, Amadeus e ha suonato presso importanti Istituzioni concertistiche e Festival quali: l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, gli Amici della Musica di Firenze e di Padova, Settembre Musica di Torino, il Teatro degli Champs-Elysées di Parigi, il Teatro dell’Opera di Halle, il Teatro Regio di Torino, l’Innsbrucker Festwochen , il Vancouver Early Music Festival, il Festival Internacional Cervantino di Guanajuato (Messico), il Festival Misteria Paschalia di Cracovia e il Festival Itinéraire Baroque en Périgord (Francia) 

 

Daniele Bovo Diplomatosi in violoncello moderno al Conservatorio di Torino e perfezionatosi in violoncello barocco presso la Hochschule di Lipsia, Daniele Bovo vanta un’esperienza da violoncellista di ampio respiro. L’attività di violoncellista moderno lo ha portato a partecipare a diversi eventi di forte impatto mediatico come il concerto in occasione del decimo anniversario dalla caduta del muro di Berlino tenutosi presso la Porta di Brandeburgo con un’orchestra di 160 violoncellisti (unico italiano presente), sotto la guida del violoncellista M. Rostropovich e con la rock-band Scorpions. Le sue collaborazioni vanno dai Queen ai Deep purple, da Lionel Richie a George Micheal, da BB King a Sting, da Bono a Eric Clapton, da Luciano Pavarotti a Josè Carreras.

 

Nello stesso tempo, specializzatosi nella filologia della prassi esecutiva antica, si è esibito in alcune delle migliori sale da concerto del mondo (Concertgebouw di Amsterdam, la Thomaskirche di Lipsia, Musikverein a Vienna, la Capilla Real di Madrid, WDR-Philharmonie Konzertsaal Köln, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Barbican a Londra, la Tonhalle di Zurigo, la Carnegie Hall di New York, la Disney Hall di Los Angeles) assieme a rinomati solisti quali Katy e Marielle Labeque, M. Kožená, G. Carmignola e V. Mullova, E. Kirkby, C. Bartoli, M. Custer, V. Genaux, A. Netrebko, M. Radulescu, P. Németh, G. Leonhardt, J.C. Malgoire, S. Preston, A. Marcon, J. van Himmersel e con ensemble come I Sontatori della Gioiosa Marca, Concerto de’ Cavalieri, Leipziger Concert e la Venice Baroque Orchestra, con la quale ha tenuto concerti in Europa, Giappone, Corea e Stati Uniti.

 

Ha al suo attivo diverse incisioni sia in ambito classico che barocco con le etichette Naxos, Divox, Tactus oltre che per la Deutsche Grammophone con la Venice Baroque Orchestra.

 

Suona un violoncello di Paolo Castello del 1780ca, un violoncello anonimo del 1720ca e un violoncello piccolo a 5 corde anonimo di inizio ‘800.

 

Rita Peiretti dopo essersi diplomata brillantemente in pianoforte in giovane età, si è dedicata allo studio della musica antica e perfezionata in clavicembalo sotto la guida di R.Veyron La-Croix e G. Leonhardt. Interprete versatile e raffinata, è stata invitata dalle più importanti associazioni musicali italiane (Festival Internazionale di Cervo, l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, i Concerti di San Maurizio a Milano, il Teatro Regio e Settembre Musica a Torino, l'Arena di Verona, Villa Medici a Roma, Associazione Clavicembalistica di Bologna, il Festival “Echi Lontani” di Cagliari, il Festival “Galuppi” di Venezia, ecc.). Ha suonato in quasi tutti gli stati europei, in nord Africa, in Messico e negli Stati Uniti.Ha partecipato a numerosi programmi radiofonici e televisivi.

 

Dal '90 è direttore al cembalo dell’ensemble e dell’orchestra barocca "L'Accademia dei Solinghi" con la quale ha inciso, per la casa discografica Dynamic di Genova, l'integrale dei concerti per clavicembalo e orchestra di B.Galuppi (più volte ristampati e dei quali ha anche curando la pubblicazione delle partiture (concerti 5° e 6°) per le edizioni dell’Associazione Clavicembalistica Bolognese, due cd con nove concerti per clavicembalo di T. Giordani. e le “Sei sonate a due violini e bc.” di Galuppi, tutti in prima registrazione mondiale. Sempre con i Solinghi ha inoltre inciso cd per le etichette Claudiana, Stradivarius e Rugginenti, Casa Editrice Musicale milanese per la quale ha anche pubblicato una raccolta di arie antiche intitolata "A Voce Sola".

 

Altre pubblicazioni: “Mitridate Re del Ponto” Storia di un prestito – Diastema rivista di cultura e informazione musicale, Treviso – 1994“Vado incontro al fato estremo”: Eine bisher falschlich Mozart zugeschriebene Arie der Oper “Mitridate, Re di Ponto” – Mitteilungen der Internationalen Stiftung Mozarteum , Salzburg – 1996

 

Venerdì 19 luglio

 

Shtetl!

Viaggio nella musica 

Klezmer dell’Est Europa

Mischalè

 

Shtetl significa semplicemente villaggio, eppure nel momento stesso in cui questa parola viene pronunciata, scatena in ognuno di noi il ricordo di quella realtà secolare che in pochi anni fu spazzata via dalla ferocia del nazismo. Lo shtetl ha i colori di Marc Chagall e il bianco e nero di Kacyzne o Vishniac, che congelarono nei fotogrammi, centinaia di scatti di vita ebraica nell’est Europa, in particolare in Polonia; lo shtetl ha i suoni dei racconti di Isaac Singer e di Shalom Aleichem o della musica klezmer, dall’ebraico kley e zemer, gli strumenti del canto.

 

Nel klezmer, su una base di tradizione ebraica a volte con richiami al canto sinagogale, si innestano sonorità e modi che appartengono a musiche tradizionali di paesi diversi: musica est europea, russa, greca, turca, gitana, i suoni duri del tedesco e il carattere ribelle della musica zingara.

 

I musicisti, i klezmoyrim, erano per lo più musicanti di strada, spesso viaggiavano da un paese all’altro con i loro strumenti a fiato, i violini, i tamburini. Non suonavano musica da concerto, ma la musica della vita, quella per la nascita di un bambino, per la festa del bar mitzvah, per il matrimonio.

 

Con le leggi razziali, la guerra e le deportazioni la vita ebraica degli shtetl viene cancellata un pezzetto dopo l’altro: i negozietti, le bancarelle, l'andirivieni della gente, i carretti e i cavalli, il suono dello yiddish e dell'ebraico...

 

Ma quando cominciano le emigrazioni dall’est Europa verso l’America, gli ebrei salpano a migliaia a bordo delle grandi navi e al momento di partire mettono in valigia qualche indumento, il cuscino di piume d’oca, il libro di preghiere in ebraico, i racconti in yiddish e le melodie che hanno accompagnato la loro vita. Quando il klezmer tocca il suolo nella nuova terra, incontra un altro genere musicale, il Jazz, e ancora una volta quella musica ibrida e in perenne viaggio, assume nuove forme e comincia a raccontare una nuova storia.

 

Shtetl, con i Mishkalé, racconta di radici e strappi, di viaggi ed esili, in un alternarsi di racconti, musica e canto, in un universo di emozioni.

Testo: Maria Teresa Milano

Musiche: Mishkalé (con gli arrangiamenti di Andrea Verza)

 

SHTETL è interpretato da:

Sergio Appendino clarinetto

Andrea Verza tromba e flicorno

Enrico Allavena trombone

Massimo Marino fisarmonica

Gioele Barbero bassotuba

Luciano Molinari batteria

Maria Teresa Milano voce 

 

Martedì 16 luglio 

 

SALA CONCERIA ore 21

Via Conceria, 2

Orion Piano Trio

Marko Pop Ristov violino, 

Marco Ariani violoncello,

Flavio Villani pianoforte

Musiche di Schubert, Dvorak, Shostakovic

 

La costellazione d’Orione è una delle poche costellazioni che non solo è perfettamente riconoscibile nel cielo notturno, ma è visibile da entrambi gli emisferi. L’Orion Piano Trio vuole giustamente unire l’esperienza e passione coltivata in en

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Articolo pubblicato il 03/07/2019