Erbe medicinali al bando

Barriere altissime imposte dalla nuova direttiva europea

 
 Marta Tamburini ci scrive

 

Cari amici,

L'UE ha appena messo al bando diverse erbe medicinali, e alcuni rimedi tradizionali già non sono più a nostra disposizione.

La nuova direttiva europea entrata in vigore questa settimana impone barriere altissime a qualunque rimedio a base di erbe che non sia presente sul mercato da almeno 30 anni, incluse in teoria tutte le medicine tradizionali cinesi, ayurvediche e africane. Persino la Commissione europea ha dovuto riconoscere che tali misure sono eccessive e che restringeranno inevitabilmente la libertà di scelta dei consumatori, tuttavia non ha fatto niente per modificarla.

Ci vuole un appello enorme contro questo divieto. Insieme le nostre voci potranno fare pressione sulla Commissione europea per migliorare la direttiva, sui nostri governi nazionali perché non applichino questi standard eccessivi, e dare legittimità a un'azione legale. Inoltra questa e-mail a tutti e raggiungiamo 1 milione di voci per salvare le erbe medicinali:

http://www.avaaz.org/it/eu_herbal_medicine_ban/?vl

E' difficile da credersi ma se un bambino si ammala ed esiste un rimedio sicuro e fatto di erbe naturali contro quella malattia, potrebbe diventare impossibile trovare quel rimedio.  L'UE dice che queste nuove regole sono una risposta a diversi incidenti sanitari in cui erano coinvolte cure a base di erbe usate in maniera scorretta. Il suo obiettivo dichiarato è quello di proteggere i consumatori, ma nonostante il controllo sui rimedi alle erbe sia importante, questa nuova direttiva riduce significativamente il numero dei prodotti a disposizione dei consumatori, e praticamente esclude le tradizioni non europee, facendo molto poco per proteggere le persone dai pericoli rispetto al quadro normativo precedente. Tre anni fa la Commissione europea stessa ha chiesto che venissero fatti dei miglioramenti alla direttiva, affinché fosse meno proibitiva nei confronti delle tradizioni cinesi e non europee in generale, ma persino i suoi consigli sono stati ignorati.

La direttiva crea inoltre barriere enormi ai rimedi tradizionali a base di erbe, con licenze che arrivano a costare fino a 100.000 euro, anni di sforzi e processi infiniti con esperti perché ogni singolo prodotto sia approvato. E alcune indagini dimostrano che è stata l'industria farmaceutica AESGP a premere affinché le misure più restrittive venissero approvate. Le aziende farmaceutiche hanno le risorse necessarie per superare tutti questi passaggi, ma le centinaia di piccole e medie ditte di erbe medicinali, in Europa e nel mondo, saranno in seria difficoltà.

Possiamo fermare tutto questo. La direttiva è passata all'ombra della burocrazia, ma non potrà sopravvivere alla luce del controllo democratico. La Commissione europea può emendarla, e un'azione legale in Gran Bretagna sta tentando di aprire la strada in tal senso. Se i cittadini europei si uniranno tutti insieme ora, potranno dare legittimità al caso legale e aumentare la pressione nei confronti della Commissione.

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Articolo pubblicato il 05/05/2011