Torino. L’insediamento del Consiglio regionale del Piemonte

Inizia la XI° Legislatura a Palazzo Lascaris

Esperite le verifiche e le procedure di Legge, la XI° Legislatura della Regione Piemonte inizia lunedì 1 luglio, quando alle ore 14,30 è convocato il nuovo consiglio regionale.

La seduta di insediamento  sarà presieduta dal membro del Consiglio più anziano di età,(professor Salizzoni) assistito dai due membri più giovani, che svolgono le funzioni di segretari.

Saranno poi effettuate le eventuali surroghe di chi abbia esercitato l’opzione in quanto eletto in due liste con la proclamazione dei consiglieri subentranti.

Si procederà quindi all’elezione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, composto da presidente, due vice presidenti e tre segretari.

L’Ufficio di presidenza deve essere composto in modo da assicurare la rappresentanza delle minoranze, pertanto un vicepresidente e un segretario dovranno essere espressi dalle minoranze.

L’elezione del presidente del Consiglio avrà luogo a scrutinio segreto a maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio. Se nessuno ottiene tale maggioranza, si procederà a una votazione di ballottaggio fra coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità, sarà eletto il più anziano di età. Eletto il presidente, si procederà, a scrutinio segreto, all’elezione di due vicepresidenti. Ciascun membro del Consiglio vota un solo candidato.

Successivamente, a scrutinio segreto, saranno eletti i consiglieri segretari. Ciascun membro del Consiglio voterà per non più di due candidati. Verranno eletti rispettivamente vicepresidenti e segretari coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti.

Dopo il discorso inaugurale del presidente del Consiglio regionale, il presidente della Giunta presenterà la Giunta regionale e illustrerà il programma di governo.

Al momento non si prevedono sorprese di sorta. I conteggi dei voti non hanno dato adito a reclami o richieste di riconteggi. I partiti per l’inizio della legislatura devono scegliere quale sarà il capogruppo dei rispettivi gruppi consigliari, oltre alla designazione dei membri dell’Ufficio di Presidenza.

Per la presidenza il  quadro è già delineato. La Lega indicherà l’on Stefano Allasia, parlamentare di lungo corso e già consigliere regionale in anni lontani. IL PD, cui spetta una vicepresidenza, ha già scelto il professor Mauro Salizzoni, luminare dei trapianti di fegato e candidato più votato in assoluto con oltre 18000 preferenze.

Forza Italia riconferma Franco Graglia, vicepresidente uscente e consigliere molto vicino al presidente della giunta Alberto Cirio. La funzione principale esercitata dal presidente dai suoi vice, è caratterizzata dalla conduzione delle sedute consigliari.

Per cui, i candidati, oltre a rappresentare l’intero consiglio, devono possedere equilibrio e autorevolezza.

Scelte non divisorie quelle indicate, che anche all’esterno saranno in grado di dare un’immagine positiva della Regione.

Più delicata appare la scelta dei capigruppo.

Quelli di maggioranza debbono essere in grado di sostenere la giunta, anche in momenti di difficoltà. Quelli di minoranza, debbono svolgere la funzione di controllo e di stimolo nel confronti della minoranza.

Ad oggi nulla è trapelato trai i banchi della Lega, partito di maggioranza relativa, anche se corre voce di qualche aspettativa da parte degli eletti nel canavese, già esclusi dalla giunta.

Anche FI e FdI, non hanno enfatizzato le loro posizioni. Le cronache si sono invece occupate del PD. Com’è noto il gruppo consigliare precedente è stato falcidiato dal voto dei cittadini e nessun assessore di Chiamparino è stato rieletto.

Subito dopo le elezioni l’ex presidente Chiamparino, prendendo atto della sua sconfitta, si era detto pronto a farsi immediatamente da parte.

Poi i toni sono diventati meno decisi e, al momento  Chiamparino resterà nel gruppo consigliare. Evidentemente dovrà supportare, con la sua lungimiranza le beghe dei suoi compagni di banco. Infatti le risse tra i neo consiglieri sono subito scoppiate. Si riteneva che, seppur perdenti i piddini facessero quadrato ed eleggessero capogruppo colui che avrebbe potuto con maggior padronanza svolgere il ruolo di oppositore autorevole e contraltare alla Giunta Cirio.

Parrebbe che le diatribe correntizie siano prevalse sul buon senso, dando spazio alla mediocrità rispetto all’autorevolezza ed alla ragione.

C’è inoltre attesa di conoscere e seguire le dichiarazioni sul governo della Regione che farà il presidente Cirio.

L’abbiamo già visto in azione ed ascoltato alcune dichiarazioni  o stralci di programma. Con la relazione  che svolgerà lunedì potremo comprendere l’ampiezza del suo mandato e quale risultato o sorpresa dovremo aspettarci.

Al momento ha gettato il cuore oltre all’ostacolo per cercare di conquistare, almeno in parte le posizioni bruciate dall’Appendino con la rinuncia alla corsa Olimpica. Altro tema da approfondire sarà la politica ambientale, dopo le minacce scurrili di Chiara Appendino che si propone di bloccare interamente la circolazione automobilistica in città con grave nocumento al commercio ed alle professioni.

La vivacità di argomenti e situazioni non mancheranno.

 

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Articolo pubblicato il 26/06/2019