Cronaca dai quartieri di Torino - "Stop alle cattedrali nel deserto"

Giustizia & Sicurezza: nuove istanze per l'Amministrazione comunale

Anche le attrezzature sportive, o meglio ciò che erano, stanno subendo l’incuria da parte delle istituzioni cittadine che ritardano, oppure non programmano nemmeno, l’intervento di recupero.

Un esempio è il campo da calcetto, presente su strada Altessano all'incrocio con via Sansovino, che versa in completo stato di abbandono.

Il sopralluogo insieme con Paolo Biccari e Marco Paganelli di “Giustizia & Sicurezza” ha evidenziato una ex struttura che ha perso in toto la sua iniziale funzione:

“Il campo – affermano Biccari e Paganelli - presenta all'esterno steli d’erba alti, cocci di vetro per terra e muri utilizzati per realizzare i propri bisogni fisiologici. Vi è inoltre, all’interno, una porta da calcio pericolante”.

Un problema, quest’ultimo, che grava sulla incolumità di chi volesse “sfidare” l’incuria:

“Chiediamo pertanto che il Comune renda agibile l’area in questione, situata a pochi metri dallo stadio di proprietà della Juventus, che attira migliaia di tifosi e di turisti”

osservano i due responsabili dell’Associazione che insistono sottolineando come le periferie debbano

"essere valorizzate seriamente e non con vaghe promesse da campagna elettorale permanente, partendo da queste cattedrali nel deserto che si moltiplicano rapidamente in tutto il capoluogo piemontese".

Ma se le attrezzature sono un problema, ancor più serio e preoccupante l’occupazione della discesa per disabili regolarmente occupata da autoveicoli peraltro mai sanzionati:

“Abbiamo constatato con i diretti interessati che la discesa per i disabili, presente all'altezza del civico 256 di corso Cincinnato a Torino, è occupata nelle ore diurne da veicoli che sostano nell’area non adibita a tale scopo. Chiediamo urgentemente alle istituzioni che vengano installati paletti per porre fine a tale situazione di profondo disagio”.

L’invito al pronto intervento si fa ancor più pressante:

“Coloro che soffrono a causa delle difficoltà motorie hanno il diritto ad attraversare, senza rischi per la propria incolumità, qualsiasi carreggiata. Le autorità pongano maggiore attenzione ai più deboli".

Paolo Biccari e Marco Paganelli, responsabili dell'associazione Giustizia & Sicurezza che conta un migliaio di simpatizzanti a Torino e in Italia, affrontano poi, insieme con Legambiente (Circolo l’Aquilone), la possibile formazione della fondazione Kappa, Coop, Comune e Circoscrizioni per gestione Parco Dora dopo Kappa Futur Festival 2019.

“Il Parco Dora non deve essere gestito da una possibile Fondazione composta dal Comune, dalle Circoscrizioni, dalla Kappa e dalla Coop, per risparmiare sulla manutenzione. Lo scenario ipotizzato, nelle ultime ore, dalla sesta Commissione consiliare di Palazzo Civico è assurda. Eventi come il Kappa Futur Festival 2019, con i suoi disagi nei confronti dei 12.000 residenti attorno alla sede scelta, saranno moltiplicati e l’accesso all’area verde potrebbe essere interdetto, al fine della preparazione degli spettacoli, per almeno 150 giorni all’anno”.

Una situazione non proprio edificante per la maggior parte degli abitanti di zona che vedono moltiplicarsi le possibilità di inquinamento acustico in maniera molto più consistente:

“La sindaca Chiara Appendino e i presidenti, delle Circoscrizioni 4 e 5 Claudio Cerrato e Marco Novello – dicono Biccari e Paganelli -  rassegnino le dimissioni se non sono in grado di svolgere le mansioni per cui sono stati eletti e pagati con i soldi pubblici. Tutti i cittadini siano ascoltati, affinchè la voce del popolo non sia schiacciata dagli interessi, seppur legittimi, di potenti manager”.  

Giustizia & Sicurezza lamenta altresì come le Istituzioni cittadine continuino a essere sordi davanti ai disagi della gente:

“Nessuno dice – ripetono - di non realizzare lo spettacolo, ma semplicemente di spostarlo dal Parco Dora allo Scalo Vanchiglia, dove è maggiore la distanza dai centri abitati. E’inaccettabile che l’area, della sede attuale dell’evento, venga bloccata nei giorni precedenti per preparare la kermesse e che sia lasciata, al termine di quest’ultima, in uno stato di degrado da terzo mondo. Il compito delle istituzioni è quindi quello di ascoltare e di risolvere i problemi dei cittadini. Se coloro che le guidano non sanno svolgere il proprio lavoro, accentuando le distanze da chi paga regolarmente le tasse, si dimettano dato che sono stipendiati con soldi pubblici”.

Affidarsi semplicemente alla speranza che non sia come le altre volte ci appare alquanto onirico ma, a quanto pare, le decisioni sono già state prese per cui non resta che far buon viso a cattiva sorte senza tuttavia abbandonare la pacifica e legittima protesta che potrebbe, prima o poi, sortire la soluzione auspicata.

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Articolo pubblicato il 25/06/2019