A Napoli c’è più offerta di lavoro che a Torino.

Torino Sveglia!!!!

Come annunciato, ieri mattina si è insediato in Piazza Castello il neo presidente della Giunta Regionale del Piemonte, Alberto Cirio. E’ l’interlocutore autorevole e naturale per analizzare e possibilmente impostare e risolvere gli annosi problemi che affliggono la Regione, in primis il lavoro, le infrastrutture, lo sviluppo e l’occupazione. In tali direzione Cirio si è anche espresso in seguito ad un quesito che gli è stato posto. Abbiamo ricevuto in tal senso, una nota da parte di Bartolomeo Giachino, che ringraziamo e pubblichiamo.

 

“Se non ci pensano i politici che dovrebbero rappresentare l’interesse generale della Comunità, le Amministrazioni locali  e i Governi a cercare di guardare in faccia alla realtà per stabilire le priorità della loro azione ci pensa la CGIA di Mestre che ogni fine settimana analizza con dati puntuali la nostra economia. 

La tabella delle offerte di lavoro presentata ieri dovrebbe dare la sveglia alla politica e al Sindacato torinese. 

La tabella dice che a Torino ci saranno 30.000 offerte di lavoro ma dice soprattutto che a Napoli vi saranno più offerte di lavoro che a Torino e a Brescia in proporzione di più. 

Torino dopo Napoli? Altro che trasformazione della Città ben riuscita? 

Napoli che sopravanza Torino nella offerta di lavoro è una bocciatura senza scuse. 

Nel mio piccolo già nel 2016 avevo dato vita alla Associazione SILAVORO ma la notizia non aveva riscosso molta attenzione salvo nell’Arcivescovo.

Sapendo della vita molto difficile che da anni i senza lavoro e i sottoccupati vivono da anni anche grazie alle politiche europee della austerity oltre che per le scelte delle Amministrazioni locali, lo scorso anno ho dato vita al Movimento SITAV avendo il coraggio di organizzare insieme alle Madamin la prima Manifestazione di Piazza SITAV.

Recentemente  un confronto tra le Regioni redatto  dal Centro Einaudi ci aveva detto che oggi la Campania ha più chances del Piemonte.

Questi dati bocciano le politiche portate avanti non solo dalla Appendino ma ben prima. 

Bisognava puntare sempre sulla Manifattura e non solo sul turismo, sulla cultura e sul loisir come diceva il primo Piano di Castellani.

Molti ,purtroppo anche nel Sindacato, nel mondo accademico e giornalistico sì accodarono e la loro voce critica ha cominciato a sentirsi solo di recente.  Così i senza lavoro e gli occupati a tempo parziale hanno  pensato che l’unica alternativa fosse la Appendino.

Dalla padella alla brace. Torino prosegue nel suo declino.

Dovrei essere orgoglioso di essere sempre in prima fila a notare questi dati e a sollecitare le Amministrazioni, dovrebbero farlo anche coloro che prendono tante preferenze ma che non li vedi mai in prima fila a porre i problemi del Lavoro e della Crescita economica. 

Ora la speranza sta in Alberto Cirio, nella Grande Piazza del SITAV e nella iniziativa di J. Elkann... per una FIAT ancora protagonista nel mercato mondiale”.

Mino Giachino

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 11/06/2019