Minacce all'Italia in arrivo da Tripoli
Il lider libico Muammar Gheddafi

La televisione di Stato libica ha messo in guardia Italia, Gran Bretagna e Francia per aver inviato consiglieri militari in Libia.

La televisione di Stato libica ha messo in guardia l'Italia, la Gran Bretagna e la Francia e gli "altri Stati neocrociati" per aver inviato addestratori e consiglieri militari in Libia. "Questi Paesi devono stare attenti alle conseguenze di una simile decisione", afferma una nota del ministero degli Esteri di Tripoli letta da un annunciatore della tv al Jamahiriya. Poco dopo l'annuncio, uno shaykh religioso musulmano ha definito "Stati neocrociati" l'Italia e gli altri Paesi coinvolti nella guerra in Libia.

Il regime di Muammar Gheddafi sta armando civili per contrastare un eventuale attacco da parte di forze di terra della Nato. Lo ha detto un portavoce del governo libico.
"In molte città si sono formate milizie per contrastare una possibile invasione della Nato", ha detto ai giornalisti il portavoce Mussa Ibrahim, assicurando che fucili e armi leggere sono stati distribuiti "a tutta la popolazione". "Se la Nato viene a Misurata o in qualsiasi altra città libica scateneremo l'inferno contro la Nato. Saremo una palla di fuoco... Faremo cose dieci volte peggiori di quanto accaduto in Iraq", ha aggiunto il portavoce.

L'Italia è pronta ad inviare dieci istruttori militari in Libia, così come la Gran Bretagna; la Francia promette un'intensificazione dei raid aerei contro le truppe di Gheddafi; la Casa Bianca plaude e si appresta ad mandare aiuti militari per 25 milioni di dollari ai ribelli. La comunità internazionale si stringe attorno al Consiglio di transizione libico (Cnt), i cui dirigenti stanno cercando appoggi in Europa


Fonte: Ansa

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Articolo pubblicato il 21/04/2011