Il Consiglio regionale si esprime per la tutela dei lavoratori frontalieri italiani
La sede del Governo a Bellinzona

Importante posizione assunta contro le possibili ripercussioni della politica svizzera al domani delle Elezioni ticinesi

 


Nella seduta del 20 aprile il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal presidente dell’Assemblea a tutela dei lavoratori frontalieri italiani.
  
Un atto di grande responsabilità che giunge nel momento in cui l'esito delle elezioni locali potrebbe creare pericolosi contraccolpi ai nostri connazionali che ogni giorno si recano per lavoro in territorio elvetico.
 
Produciamo perciò per dovere d'informazione il documento sottoscritto peraltro da numerosi consiglieri di maggioranza e di minoranza: 

Rilevato che a seguito delle elezioni cantonali in Ticino, che hanno fatto segnare un forte incremento dei voti al partito della Lega dei Ticinesi, potrebbero verificarsi delle eventuali conseguenze di un cambio di politica svizzera nei confronti dei lavoratori frontalieri;
ritenuto che l'atteggiamento della Lega dei Ticinesi contro i lavoratori italiani, che sono circa 45mila tra cui 6mila piemontesi, desta una forte apprensione;
considerato che l'accordo bilaterale italo-svizzero del 1974 prevede che i ristorni sulla remunerazione dei lavoratori frontalieri, che vengono attribuiti dalla Comunità elvetica a titolo di compensazione finanziaria, siano ripartiti ai Comuni tramite le Province e le Comunità montane;
considerato altresì che il mancato trasferimento delle somme dei ristorni metterebbe a serio rischio servizi fondamentali per le comunità e ridurrebbe fortemente ogni possibilità di investimento agli Enti locali;
 
il Consiglio regionale del Piemonte
 
esprime profonda preoccupazione per i possibili sviluppi della condizione lavorativa dei frontalieri italiani;
 
manifesta piena solidarietà, in particolare, ai circa 6mila lavoratori piemontesi che operano ogni giorno in Svizzera,
onestamente e con regolare contratto, e che meritano il rispetto della comunità italiana e di quella svizzera;
 
impegna
 
·        la Giunta regionale a farsi portavoce presso il Governo italiano affinché se ne faccia interprete con il Governo svizzero, delle preoccupazioni dei lavoratori italiani frontalieri e degli Enti locali;
·        la Giunta regionale a proporre al Governo italiano iniziative, sia sul piano politico che istituzionale, a difesa del lavoro transfrontaliero”.
 
  


















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Articolo pubblicato il 20/04/2011