Dibattito sulle quote latte in Consiglio regionale
Palazzo Lascaris

Critica la minoranza sul ritiro della costituzione di parte civile nel processo d'appello decisa dalla Giunta


 
L’intera seduta del 5 aprile è stata impegnata nel dibattito sulle quote latte, in seguito alla decisone della Giunta regionale di ritirare la costituzione di parte civile nel processo d’appello in corso a Torino contro i Cobas latte.

Nelle comunicazioni iniziali l’assessore regionale al Legale ha spiegato che “il ritiro della costituzione di parte civile è dettato da carattere generale. Questo non impedisce il risarcimento in sede civile e amministrativa dopo il processo penale. La Regione ha oggi attivato 600 provvedimenti, di cui 300 ancora in corso tra Tar e tribunale civile. Non abbiamo cambiato rotta sul recupero del dovuto da chi ha superato le quote”.

Secondo l’assessore all’Agricoltura "la Regione ribadisce la sua presa di posizione: il ritiro della costituzione di parte civile nel Processo quote latte rappresenta una scelta coerente con il modo di agire mantenuto nel caso del processo di Piemonte Latte. Tengo particolarmente a sottolineare che non esiste il danno erariale strumentalmente evocato dalla minoranza: non corrisponde al vero. La Regione prosegue nella direzione intrapresa".

Per l’opposizione sono intervenuti i gruppi Partito Democratico, Italia dei Valori, Unione di Centro, Movimento 5 Stelle, Sinistra Ecologia e Libertà, Uniti per Bresso.

Durante il dibattito gli esponenti dell’opposizione hanno sostenuto che, in seguito alla decisione della Giunta, i danni erariali a danno della Regione, più di 200 milioni di euro, dovrebbero essere accertati da zero con un nuovo processo.

E’ quanto sostenuto dal vicepresidente di minoranza del Consiglio regionale che ha ricordato come “il tribunale ha chiesto il raddoppio della pena per truffa aggravata ed associazione a delinquere. L’assessore regionale all’Agricoltura ha anteposto gli interessi della Lega a non danneggiare allevatori politicamente vicini. Con la revoca della costituzione di parte civile bisognerà aspettare la fine del processo penale per chiedere i risarcimenti”.

Il capogruppo del PD ha sottolineato che “l’assessore al Legale ha portato in Giunta una delibera nella quale l’unica motivazione è la richiesta dell’assessore all’Agricoltura. Una richiesta che è arrivata via mail dalla posta dell’assessore, la mattina alle 10 per la giunta delle 17. Non si è mai visto utilizzare l’avvocatura regionale a sostegno di posizioni politiche. C’è una spaccatura nella maggioranza, una parte del PdL non ha voluto respingere l’ordine del giorno presentato dall’opposizione”.

Per il vicepresidente dell’Udc “c’è disparità di trattamento tra chi si è messo in regola e chi no. Faremo di tutto per ricordare, soprattutto alle piccole e medie imprese che voi tanto difendete, qual è il vostro atteggiamento. Ci sono stati 13 suicidi quest’anno tra imprenditori che non sono riusciti a pagare i contributi. Per voi ci sono peccati veniali e peccati mortali. Il vostro peccato mortale è contro chi ogni giorno cerca di sopravvivere rispettando le regole”.

Il presidente del gruppo IdV ha spiegato che “il decerto Milleproroghe approvato dal Governo ha peggiorato la situazione, prorogando i termini per mettersi in regola. Il provvedimento è stato richiesto dalla Lega, dimostra quanto ci tengano alla legalità”.

Per la maggioranza sono intervenuti i gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord, Pensionati.

Il capogruppo del Pdl ha dichiarato: “non ci sottrarremo a tutelare la Regione nei propri interessi. Diamo pieno sostegno all’operato dell’assessore all’Agricoltura. Probabilmente l’assessore dà fastidio a certe lobby vicine all’opposizione. L’accanimento è dovuto a questo, ha toccato orticelli sacri. Non abbiamo bisogno di lezioni politiche dall’opposizione”.

Il gruppo Lega Nord ha espresso “piena solidarietà all’assessore. Con notizia del 2 aprile, l’agenzia certificatrice avrebbe fornito dati non corrispondenti al vero, 12 milioni di quintali di latte prodotto che non esistono. Questi dati impongono cautela, abbiamo la certezza che chi ha sbagliato deve pagare. Noi guardiamo non solo agli aspetti formali ma soprattutto a quelli sostanziali della vicenda. Le quote latte hanno rovinato alcuni allevatori onesti per provvedimenti che sono più da stato di polizia che da stato di diritto”.

Al termine della seduta è stato approvato con 28 sì 9 no e 3 non votanti, un ordine del giorno a prima firma il capogruppo del Pdl, che impegna il Consiglio regionale e la Giunta regionale “a proseguire le azioni in sede civile, amministrativa e contabile al fine di tutelare gli interessi patrimoniali dei piemontesi ed a garantire l’intero comparto agricolo della filiera lattiero-casearia”.




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Articolo pubblicato il 05/04/2011