Torino - "L'immigrazione uccide e siamo stanchi di doverci difendere"
Foto di repertorio (Repubblica)

Forte preoccupazione dopo l'omicidio dei Murazzi

"A Torino l'immigrazione sta mostrando il suo vero volto"

afferma Luigi Cortese, Coordinatore Regionale Piemonte e Valle d'Aosta di Forza Nuova, dopo l'omicidio di Stefano Leo per futili motivi ricordando come ieri, fuori dalla stazione Porta Nuova, un Somalo armato di cacciavite abbia aggredito alcuni passanti.

"Non è bastata la morte di Stefano per correre ai ripari, anzi come al solito si è cercato di mostrare il volto buono dell'omicida, scavando nel suo passando e facendolo passare per una vittima"

insiste polemicamente Cortese che fa sapere come gli ultimi eventi abbiano fatto trabocacre il vaso:

"Questo a noi di Forza Nuova non va giù, siamo davanti ad una vera e propria emergenza, cosa aspettiamo  ancora che qualche pazzo immigrato prenda un camion e tenti di investire i passanti? Oppure vogliamo proprio il gesto eclatante della bomba per poi correre ai ripari?

Il Coordinatore ci ha espresso la grande preoccupazione per

"l'immigrazione che uccide"

rimarcando altresì:

"Questa è la verita che piaccia o no; noi siamo stanchi di sperare che il prossimo sia fermato in tempo:  esigiamo che la sicurezza degli italiani sia garantita, e non vogliamo che nel nome dell'anti razzismo gli immigrati si sentano liberi di ammazzare chi sembra loro felice".

Cortese ci ha inoltre comunicato il

"basta con la politica buonista"

annunciando che molto presto Forza Nuova sarà in piazza per dire no all'immigrazione e soprattutto allo Ius Soli

"perché essere Italiano non è per tutti: la Cittadinanza non è un diritto in vendita. Non è con un foglio di carta che si costruiscono italiani, no allo Ius Soli si allo Ius Sanguinis. Basta Meticciato".

Luigi Cortese e Luca Castellini (immagine Verona Sera), Coordinatore Nord Italia, chiedono perciò l'applicazione della legge Mancino:

"Stefano Leo è stato ucciso perché era un italiano felice. Said Machaouat è perciò colpevole di omicidio con l'aggravante razziale.

Questo è l'ennesima prova del fallimento di creare "nuovi italiani".

 

Affermazioni forti che sottintendono l'intensificazione della prevenzione per evitare che fra non molto si abbassi la guardia favorendo il proliferare di avvenimenti luttuosi per la cittadinanza e per le Istituzioni. 

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Articolo pubblicato il 03/04/2019