Si parla sempre più spesso di "economia civile". Da venerdì scorso a ieri, a Firenze, un festival a essa dedicato: testimonianze, riflessioni e proposte
Nella prestigiosa cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, da venerdì a domenica, si è svolto il primo Festival Nazionale dell’Economia Civile. Il capoluogo toscano non è una scelta casuale, capitale planetaria dell'Umanesimo qual è.
Tre giorni di dibattiti, 80 relatori, 18 panel, decine di giovani protagonisti con le loro imprese innovative, sostenibili e inclusive e più di 1.500 partecipanti. Il ritratto di un Paese che ha una dinamicità carsica (anche perché non portata adeguatamente alla luce dai media e colta nella sua strategicità da una politica ripiegata su se stessa) e risorse di generatività su cui sarebbe necessario un investimento diffuso.
Alla giornata conclusiva sono intervenuti anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i ministri Giovanni Tria e Sergio Costa. A loro, ma più in generale alla classe dirigente italiana, il Festival diretto da Leonardo Becchetti ha chiesto di "mettere al centro dell'azione l’unica direzione di sviluppo possibile e sostenibile, quella che coniuga valore economico, dignità del lavoro e tutela dell’ambiente. E di lanciare una nuova visione per il Paese che sostituisca conflitto, rabbia e paura con felicità e “ricchezza di senso” della vita". Richiesto anche, nell'ottica dello sviluppo sostenibile, "lo sblocco dei cantieri e di creare un rapporto armonioso tra mondi dell’economia, amministrazione e della giustizia civile", poiché "In Italia sono disponibili circa 100 miliardi di euro di investimenti stanziati e da impiegare. Le risorse ci sono l’Unione Europea le ha messe a disposizione, dobbiamo saperle spendere".
La kermesse fiorentina è stata, inoltre, occasione per lanciare la rete fra otto Festival (Festival Nazionale dell’Economia Civile, Festival dello Sviluppo Sostenibile, Festival della Generatività, Festival della Partecipazione, Adapt - International Conference, Festival della Soft Economy, Mappa Celeste. Forum per il Futuro del Paese, Le Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile) che hanno condiviso dodici “parole-chiave” per il futuro: competenza, democrazia, economia civile, fiducia, generatività, green economy, inclusione, partecipazione, soddisfazione di vita, sostenibilità, sussidiarietà e uguaglianza/pari opportunità.
Non elaborazioni d'accademia, in queste tre giorni, piuttosto la narrazione di novità già in atto.
"Uno più uno non dà due, ma tre: questa è la chiave della generatività sociale", hanno spiegato gli organizzatori e dimostrato le realtà testimoniate.
Il Paese può ripartire da questa consapevolezza. Oltre la rabbia e il lamento: fare insieme, costruisce. Oltre il profitto.
(mc.m.)
(Immagine in copertina tratta da Italia che Cambia)
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Articolo pubblicato il 01/04/2019