Il documento omaggia le doti diplomatiche del Cardinale vercellese Guala Bicchieri con le sue rendite finanziò la realizzazione dell’Abbazia - uno dei primi edifici religiosi in Italia in costruzione gotica
Il prezioso documento ha lasciato la cattedrale di Hereford del Regno Unito per essere esposta, per la prima volta in Italia sotto una stretta scorta di sorveglianza all’Arca ex chiesa di San Marco a Vercelli fino all’8 giugno 2019.
La mostra:”La Magna Charta: Guala Bicchieri e il suo lascito a Vercelli nel Duecento” (Foto locandina) e curata da Saverio Lomartire(Professore di Storia dell’arte medievale, Università del Piemonte Orientale, Dipartimento Studi Umanistici) mentre l’allestimento è curato dall’Architetto Daniele De Luca. Il comitato scientifico è composto da Silvia Muzzin, Timoty Leonardi, Cinzia Lacchia, Alessia Meglio. L’evento è, promosso dal Comune di Vercelli in collaborazione con l’Arcidiocesi di Vercelli, Università del Piemonte Orientale e Comitato per le celebrazioni dell’VIII centenario dell’Abbazia di san Andrea con il supporto di Fondazione Torino Musei.
Il principale evento in Vercelli è l’arrivo e l’esposizione della Magna Charta a corollario di questo straordinario evento vengono proposte mostre importanti iniziative dal Museo Francesco Borgogna, al Museo Camillo Leone, dal Museo del Tesoro del Duomo, al Archivio di Stato di Vercelli e Società Storica Vercellese. La mostra è strutturata in tre sezioni, collegate alla vita e al lascito del Cardinale Guala Bicchieri nativo di Vercelli nel 1150 circa e deceduto a Roma nel 1227. Le sue doti diplomatiche lo resero legato pontificio presso la corte inglese e tutore del giovane re inglese Enrico III, inoltre fece da supervisore al documento qui esposto ponendo il proprio sigillo sia nella versione revisionata del 1216, sia nella riconferma della carta qui esposta, redatta nel 1217.
Il percorso della mostra - molto bello – creato è ideato dall’Architetto Daniele De Luca inizia con un’esperienza da un forte impatto per stupire lo spettatore e immergerlo a comprendere al meglio quello che sta per vedere dentro i locali dell’Arca, mettendo in evidenza i principali momenti storici della vita dell’illustre cardinale vercellese (Foto 1).
Nella seconda parte, sono esposte alcune delle principali opere della preziosa collezione del prelato Guala Bicchieri. Il primo oggetto che il visitatore incontra è il “coltello eucaristico” (1200-1225 (Foto 2) di Guala Bicchieri, un pregevole manufatto di oreficeria realizzato in ferro argento con tracce di doratura (prestato per l’occasione dalle Civiche Raccolte di Arte Applicata del castello Sforzesco di Milano), che presenta pregevoli decorazioni sul manico con le raffigurazioni dei dodici mesi dell’anno. L’oggetto viene legato alla legenda, di appartenenza a Thomas Becket, vescovo inglese ucciso nel 1170 dai sicari di Enrico II, e si tratterebbe anche dell’arma con cui sarebbe stato ucciso. Il percorso procede con immagini e descrizioni del prezioso documento, scritto in latino per stabilizzare la situazione dopo la fine della guerra baronale, tra il futuro re di Francia Luigi VIII detto il Leone, ed i baroni inglesi ribelli contro il re Giovanni Plantageneto o Senzaterra. Entrando bel sacello troviamo un ambiente raccolto di colore rosso porpora cardinalizio, al centro vi si trova sotto blindatura il prezioso documento della Magna Charta Libertatum (Foto 3), viene presentato in tal modo da poterlo visionare 360°, con un ottimo emozionante allestimento.
Per la prima volta un documento di natura giuridica elenca i diritti fondamentali del popolo (o di una parte del popolo) e riconosce che nessuno, sovrano compreso, è al di sopra della legge e che chiunque ha diritto ad un processo equo. Per queste ragioni la Magna Charta viene ancora oggi ritenuta da molti studiosi il primo documento fondamentale per riconoscimento universale dei diritti del popolo nonostante fosse inscritta nel quadro di una giurisprudenza di tipo feudale, nonché il documento che ha decretato la nascita del moderno stato di diritto o per certi versi della forma moderna della democrazia.
Proseguendo il percorso sull’esterno destro del sacello ci accoglie l’allestimento di in un azzurro limoges dove si possono ammirare gli smalti limosini, appartenuti al prelato vercellese, di cui sono esposti nove medaglioni con raffigurazioni tipiche del bestiario medievale (Foto 4). Nella terza ed ultima sezione della mostra, il celebre cofano ( Foto 5) - proveniente dal Museo di Palazzo Madama di Torino - utilizzato da Guala Bicchieri come baule da viaggio per gli arredi liturgici, le oreficerie ed i documenti che portava con sé durante gli spostamenti. Di fronte al baule del cardinale Guala Bicchieri vi sono due curiosi documenti manoscritti (Foto 6) esposti in una teca, si tratta di una parte del testamento redatto dal cardinale, e l’altro del 1611 legato all’apertura dell’urna funeraria del Guala Bicchieri per costatare se i resti appartenevano a lui. Nell’ultima parte della mostra si presenta i documenti più recenti in ordine cronologico legati alla morte del cardinale ed al suo al lascito, inoltre completano il percorso espositivo due ritratti del XVII e XIX secolo (Foto 7) del prelato vercellesi concessi in prestito dall’ASL – Ospedale di San Andrea di Vercelli, un nucleo di documenti inediti: codici, carte e pergamene. La mostra è accompagnata da un esauriente catalogo curato dal Saverio Lomartire edito da Gallo edizioni( pp.236 illustrazioni colori) esso riunisce in un’unica tutte le opere presenti nelle diverse esposizioni.
Vademecum per la mostra:
“La Magna Charta: Guala Bicchieri e il suo lascito. L’Europa a Vercelli nel Duecento” dal 23 marzo al 9 giugno 2019. Arca ex chiesa di san Marco. Orario: Martedì - domenica ore 10.00-19.00.Tariffe: Intero €5.00 Gratuito fino a 24 anni, over 65, studenti universitari, Abbonamento Musei Piemonte, Abbonamento Musei Lombardia, Tesserati FAI, Soci Touring Club. Prenotazioni a visite guide gruppi: ATL Valsesia Vercelli 335.709.6337.
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Articolo pubblicato il 26/03/2019