Con un comunicato stampa l'ambasciata del Regno del Marocco in Italia ha fatto sapere di aver sporto querela contro l'ex deputata Souad Sbai per le "gravi accuse" fatte in un'intervista a La Repubblica "contro il Regno del Marocco e le sue istituzioni, soprattutto quelle diplomatiche, in relazione al caso del decesso di Imane Fadil".
Nell'intervista - scrive l'ambasciata - "la signora Sbai muove gravi accuse contro il Regno del Marocco e le sue istituzioni, soprattutto quelle diplomatiche, in relazione al caso del decesso di Imane Fadil".
"A sostegno delle proprie accuse - scrivono ancora dall'ambasciata marocchina - , avanza informazioni menzognere, manipola i fatti e si sostituisce alla giustizia italiana anche se l'autopsia della vittima non è ancora stata eseguita. A fronte di simili diffamazioni, l’Ambasciata del Regno del Marocco a Roma ha intentato un’azione contro l’interessata presso il Tribunale di Roma per diffamazione e propagazione di informazioni menzognere volte a infangare l’immagine del Paese.
Con questa azione, l’Ambasciata del Regno del Marocco respinge dunque tutte le accuse e le insinuazioni formulate contro di essa e ha piena fiducia nella giustizia italiana per stabilire la verità in questo affare".
Nell'intervista Sbai aveva dichiarato che "Imane Fadil sapeva tanto. Probabilmente aveva deciso di fare un passo indietro. E l’hanno uccisa. So che, come tante altre bellissime ragazze, frequentava molto la nostra ambasciata. È lì, nel giro dell’alta diplomazia, che devono andare a cercare».
La Repubblica.it
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Articolo pubblicato il 19/03/2019