Web tax alla francese: colpirà 30 aziende del web

La proposta di legge del ministro Le Maire: “nel mirino” anche quei guadagni derivati dalla vendita di dati personali per scopi pubblicitari

Oggi il ministro francese delle Finanze Bruno Le Maire dovrebbe presentare il progetto di legge per la web tax d’Oltralpe al Consiglio dei Ministri. Anche se confida maggiormente nell’accordo internazionale raggiunto all’OCSE da 127 Stati per introdurre la web tax da approvare al G20 di fine Giugno e far entrare in vigore nel 2020, andando a sostituire le tassazioni nazionali.

Intervistato dal quotidiano Le Parisien, Le Maire ha chiarito che la tassa riguarderà le società con entrate digitali mondiali di almeno 750 milioni ed entrate nazionali francesi oltre i 25 milioni di euro. Le interessate dalla misura saranno circa 30 aziende, per la maggior parte americane, oltre ai Gafa ovvero Google, Amazon, Facebook e Apple, ma anche Uber, Airbnb.

Il criterio, secondo Le Maire, è colpire soprattutto quelle società che adottano il particolaree modello di business permesso dall’era digitale: ricevere una commissione mettendo in contatto le aziende tradizionali con i propri clienti. Invece le aziende che vendono i propri prodotti nella Rete non saranno l’obiettivo di questo nuovo tipo di tassazione. Inoltre la web tax francese metterà “nel mirino” anche quei guadagni derivati dalla vendita di dati personali per scopi pubblicitari.

Sempre a Le Parisien Le Maire ha spiegato che si tratta anche di una questione di giustizia fiscale, dal momento che i Big del Web pagano circa 14 punti percentuali di tasse in meno rispetto alle piccole e medie imprese europee.

 

L.V.C.

 

(Immagine in copertina tratta da Key4biz)

 

 

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Articolo pubblicato il 08/03/2019