Premiato il progetto di storia contemporanea del Comitato Resistenza e Costituzione
Immagine della seduta d'insediamento

Giunta alla trentesima edizione, l'iniziativa ha raddoppiato i partecipanti


Lunedì 28 marzo si è svolta, presso l’Aula consiliare di Palazzo Lascaris, la premiazione del progetto di storia contemporanea indetto dal Consiglio regionale, attraverso il Comitato Resistenza e Costituzione, rivolto alle scuole secondarie piemontesi.

 Sono intervenuti il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Placido, delegato al Comitato, e l’assessore regionale alle Politiche Giovanili e alla Cultura Michele Coppola.

“In trent’anni il progetto ha coinvolto circa 35.000 studenti e 1.000 insegnanti, una tappa fondamentale nel percorso di formazione dei cittadini piemontesi. Ancora una volta il Consiglio regionale dimostra come i valori della Resistenza, della democrazia e della Costituzione siano patrimonio comune, indipendentemente dalle opinioni politiche. Un impegno che assume un valore ancora più significativo in occasione del 150° dell’Unità d’Italia” ha sottolineato Placido durante i saluti.


“Con questa iniziativa riaffermiamo la collaborazione tra Assemblea e Giunta su iniziative di politiche giovanili. Oggi parliamo di temi su cui non vogliamo separarci, anzi partiamo dalle radici dei nostri valori per guardare avanti, al futuro” ha dichiarato Coppola in apertura.

L’iniziativa, giunta quest’anno alla trentesima edizione, ha praticamente raddoppiato i partecipanti rispetto allo scorso anno: da 678 a 1335.

 Le scuole coinvolte sono state 73 in tutta la regione (erano 47 un anno fa). 185 i premiati nell’attuale edizione.

Tra gli studenti la traccia più gettonata è stata la prima tra quelle proposte (150 anni dall’Unità d’Italia, dal Risorgimento alla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza), seguita nell’ordine dalla seconda (deportazioni, trasferimenti forzati e profughi) e dalla terza (il ruolo dei mezzi d’informazione nel contesto della guerra nell’ ex-Jugoslavia).

I tre viaggi di approfondimento avranno come mete il confine orientale italiano con la visita a Trieste (Risiera di San Sabba, foiba di Basovizza e l’ex campo dei profughi istriani di Padriciano), la Bosnia Herzegovina (con tappe a Sarajevo, Mostar, Tuzla e Srebrenica) e la  Polonia (visitando Cracovia e il campo di sterminio di Auschwitz).



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Articolo pubblicato il 28/03/2011