Fukushima, elevatissima radioattività in mare

Il livello di gravità sale da 5 a 6, un grado sotto Chernobyl

Non si ferma l'allarme atomico. L'Agenzia di sicurezza nucleare giapponese ha rilevato un tasso di iodio radioattivo nel mare 1.250 volte superiore alla norma.

Lo ha reso noto la Tepco, la società di elettricità che gestisce l'impianto di Fukushima. Un portavoce dell'Agenzia ha spiegato che "se si bevono 50 centilitri di acqua corrente con questa concentrazione di iodio si raggiunge nel corpo il limite naturale che si può assorbire".
Intanto, un operatore dell'impianto ha spiegato che il recipiente che contiene le barre di combustibile del reattore n. 3 della centrale nucleare di Fukushima potrebbe essere danneggiato.
Nulla è ancora sotto controllo, alla centrale di Fukushima. Nonostante i tentativi che da giorni i tecnici stanno facendo per evitare la catastrofe, la situazione è "ancora imprevedibile". E' stato lo stesso premier nipponico, Naoto Kan, ad affermarlo. Questa mattina il mondo occidentale si è svegliato con la notizia che il reattore numero 3 è seriamente compromesso. Dall'impianto si alza vapore altamente radioattivo, e secondo ammissione della Tecno, la società che gestisce la centrale, potrebbe essere stata danneggiata la vasca che contiene le barre di combustibile del reattore 3. L'alto livello di radioattività ha costretto i tecnici a interrompere i lavori anche nei reattori 1 e 2.
Alla luce degli ultimi eventi è quasi certo che l'incidente alla centrale nucleare di Fukushima sarà classificato come incidente di livello 6 della scala Ines. Lo ha comunicato l'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare, dopo avere valutato i dati sulla dispersione di radiazioni fuoriuscite dall'impianto di produzione di energia. I danni provocati dai reattori, colpiti dal sisma e dallo tsunami dell'11 marzo, sono più seri di quanto ci si aspettasse. E nuove radiazioni potrebbero essere rilasciate nelle prossime ore dal reattore numero 3.
Lo scorso 18 marzo, a una settimana dalla tragedia, la stessa agenzia aveva assegnato all'incidente un livello di gravità 5, che significa "incidente con più ampie conseguenze". Per giorni i tecnici della società che gestisce l'impianto hanno cercato di contenere le esplosioni all'interno dei reattori, e di rimediare ai guasti del sistema di raffreddamento, tentando di evitare la catastrofe. I numerosi sforzi non sono però riusciti a evitare la dispersione di radioattività, e la contaminazione di ampie aree del Giappone (persino l'acqua della capitale Tokyo, a più di cento chilometri di Fukushima, risulta fortemente contaminata).
All'interno dell'impianto, intanto, la situazione non dà segni di miglioramento. L'ultima notizia in merito al reattore 3, quello più gravemente danneggiato dall'incidente e più pericoloso (al suo interno c'è combustibile poiù radioattivo), riporta che potrebbe essere stato danneggiato il contenitore delle barre di combustibile. I tecnici hanno comunicato che la fuoriuscita di radiazioni dovuta a questo danno potrebbe essere molto più consistente rispetto a quelel dei giorni precedenti. Il governo giapponese ha invitato la popolazione residente nel raggio di 30 chilometri ad allontanarsi dall'area, anche se ha specificato che l'evacuazione è volontaria e non è motivata da ragioni di sicurezza, ma è per "migliorare la qualità della vita".
Di qui la decisione di fare salire il livello di pericolosità dell'incidente, che adesso è classificato come "grave". La decisione è stata comunicata Hidehiko Nishiyama, portavoce dell’Agenzia giapponese, che non ha dato altri chiarimenti sui possibili sviluppi della situazione: "La situazione rimane fluida e per la valutazione finale è necessario attendere che la situazione si stabilizzi e che tutti i dati sulle radiazioni diventino disponibili", ha detto ai giornalisti. Quanto ai nuovi problemi al reattore numero 3, il portavoce ha dichiarato: Al momento i nostri dati suggeriscono che il reattore mantiene alcune funzioni di contenimento, ma vi sono buone possibilità che sia danneggiato".
I giudizi sulla gravità degli incidenti nucleari sono clacolati in base alla scala Ines (International Nuclear and Radiological Event Scale), introdotta dall’Aiea, l'Agenzia internazionale dell’energia atomica. La scala si compone di 7 livelli, il settimo, il più grave, è stato assegnato al disastro di Cernobyl del 26 aprile del 1986.

Fonte: Il Salvagente.it

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 26/03/2011