Giornata Mondiale del Rene 2019

Il primato del Piemonte

Anche quest’anno e per l’esattezza il 14 marzo, in tutto il mondo si  celebra la “Giornata mondiale del Rene”. Il tema prescelto che  verrà illustrato nelle molteplici iniziative che si svolgeranno nel territorio a cura della Fondazione Italiana del Rene e delle unità nefrologiche, verte su “La salute dei reni per tutti e dappertutto”. Argomento che abbraccia molteplici tematiche, volto ad accontentare le curiosità ed i quesiti che interessano ogni cittadino e che nella maggior parte dei casi comportano importanti riflessi familiari e intergenerazionali.

La realtà, è bene rammentarlo, non è idilliaca.

All’incirca il 10% della popolazione è quasi inconsciamente affetta da danno renale, in quanto le malattie renali sono subdole e pericolose. Colpiscono i reni in modo progressivo e silenzioso, sino a provocare l’insufficienza renale cronica terminale. I rimedi per la sopravvivenza sono rappresentati dal ricorso alla dialisi o al trapianto di rene.

Le cause sono complesse. Basti pensare che le malattie che colpiscono i vasi, possono colpire anche i reni: diabete, ipertensione arteriosa, obesità, malattie pandemiche della società industrializzata, sono le cause più comuni. Ed i numeri impressionano ancor di più: 15 milioni d’ipertesi in Italia, seguiti da 5 milioni di diabetici e 10 milioni di obesi. Ma il novero della popolazione a rischio di sviluppare una malattia renale cronica non si esaurisce qui. Sono anche interessate le persone con una familiarità positiva per le nefropatie, cioè coloro che presentano l’aterosclerosi mono o polidistrettuale,  malattie immunologiche, o coloro  che consumano farmaci ed antinfiammatori in modo elevato, al di fuori del controllo medico. Non rischiano meno i fumatori e gli ultra sessantacinquenni obesi.

Il costo medio degli interventi posti in essere dal sistema sanitario rappresenta il 3% della spesa sanitaria nazionale.

Non si deve dimenticare che con un’accorta politica di prevenzione e con l’osservanza da parte di tutti noi di accorgimenti elementari, da tradursi in stili di vita consapevoli, tali situazioni potrebbero divenire ampiamente  prevedibili.

Poiché anche i giovani non vengono risparmiati dal rischi enunciati, é bene calarsi nella realtà e prestare attenzione ai principi  che verranno diffusi in ogni sede, anche tramite articoli e pubblicazioni, nel contesto della giornata mondiale del rene 2019.

Per voltarci un attimo indietro e poi guardare avanti, è bene comprendere e valutare i notevoli passi avanti che la medicina e l’organizzazione sanitaria piemontese in particolare, hanno compiuto nella prevenzione e cura delle nefropatie.

Le Unità nefrologiche sono da anni ed in modo costante impegnate  nella prevenzione delle malattie renali, indicando al paziente semplici esami e stili di di vita idonei a scongiurare o ritardare l’evolversi delle nefropatie.

Per i casi maggiormente gravi, i trattamenti dialitici sono possibili e dislocati sul territorio in modo capillare con differenti modalità da adottarsi in relazione alle indicazioni cliniche ed alle esigenze del paziente. I due centri trapianti di Torino e di Novara, oltra all’Infantile del Regina Margherita, registrano livelli qualitativi e quantitativi ottimali di interventi chirurgici, a livello europeo. Da circa trent’anni in Piemonte, in seguito al trapianto di rene, migliaia di persone, hanno ritrovato serenità e riacquistato un percorso di vita normale. Questo è il dato maggiormente  confortante!

La scienza e la ricerca sono costantemente impegnate nel perseguire l’ottimizzazione e poter permettere l’accesso al trapianto anche a pazienti colpiti da gravi tipologie ed in età avanzata. E’ però indispensabile porre attenzione e riflettere su un momento prioritario.

Senza il “dono” dell’organo il trapianto non può nemmeno essere preso in considerazione, sia in caso del trapianto da cadavere che da donatore vivente. Quest’elemento dai contenuti etici elevatissimi, già radicato nelle scelte della popolazione di alcuni Stati e Regioni del mondo, tra cui il Piemonte, necessita di responsabili approfondimenti, ma non dovrà mai essere dimenticato.

La riflessione è d’obbligo. Nei momento di piena vitalità e salute, ognuno di noi sarebbe opportuno elevasse lo sguardo al nostro fine vita, compiendo una scelta altruistica che non limita la nostra capacità di vivere, ma può contribuire a salvare molte altre vite. Accostarsi alla Giornata Mondiale del Rene, ci deve invogliare anche a tenere in considerazione questa nobile azione, quando per ragioni famigliari o di vicinanza, toccherà a noi compiere la scelta di vita, senza mai dimenticare che “chi aspetta un organo, non aspetta altro”!

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Articolo pubblicato il 23/02/2019