Massoni e libertà di associazione
Duomo di Asti Foto di Francesca Squizzato

Incontro con il Prof. Aldo Alessandro Mola al Teatro Alfieri di Asti

 

Alle 18 di mercoledì 20 febbraio 2019 si è svolto un importante dibattito sulla libertà di associazione nel prestigioso Teatro Alfieri di Asti. L'incontro,  per la serie “La grande storia a teatro” organizzato dall'Assessorato alla cultura, ha tratto lo spunto dalla “Storia della Massoneria in Italia dal 1717 al 2018” di Aldo A. Mola (ed. Bompiani), giunta alla terza edizione in soli sei mesi. L'incontro è stato condotto dal saggista Valter Cornero con Gianfranco Imerito.

 

Da mezzo secolo autore di  opere sull'età giolittiana, sulla storia della monarchia e di varie biografie, Mola ha scritto molti volumi sulla Massoneria in Italia e all'estero.

 

Gli domandiamo: “Il nodo dell'incontro è la libertà di religione?”. “No. In Italia è  questa fuori discussione. E' regolamentata dalle “intese” tra lo Stato e le varie “confessioni” che chiedono il riconoscimento. Ovviamente si tratta di culti compatibili con le leggi vigenti, a cominciare dal codice penale”.  “Ma c'è un nesso tra massoneria e libertà religiosa?” “ Si e no. - risponde Mola – In loggia i massoni non discutono di religione né di partiti. La massoneria è un ordine iniziatico. E' “libertà di pensiero”. Affratella persone che dialogano alla ricerca del bene comune: conoscere per il progresso civile e quindi per le libertà. Tra queste vi è anche quella di culto, ma anzitutto vi è la libertà di associazione”.

 

“E questa è ostacolata in Italia?” “Si" – osserva Mola – , perché non esiste una legge che garantisca davvero la libertà di associazione, a cominciare dalla tutela del nome delle singole comunità associative. Perciò in Italia la Massoneria è un “nome comune di cosa”, spesso utilizzato da chi ne abusa per motivi strani, a volte inconfessabili”. “E altrove?” “Basta andare in Francia" – conclude Mola-. "Lì da quasi 120 anni una legge precisa i requisiti delle associazioni. E' la garanzia di un diritto umano fondamentale: stare in compagnia senza nuocere a nessuno e senza essere infastiditi da interferenze pubbliche o private. In Italia siamo ancora fermi”. “Massoni ad Asti?”. “Basti ricordare Vittorio Alfieri e il celebre critico letterario Attilio Momigliano”.

 

Il confronto all' “Alfieri” si è dimostrato straordinariamente interessante, olre 200 persone del pubblico, ancune delle quali hanno seguito l'incontro in piedi. Due ore di intenso confronto su temi attualissimi e sotto certi aspetti scottanti. La Libertà di pensiero e la Libertà di Religione, hanno trovato nelle conclusioni dei relatori, la loro dovuta dignità ed il massimo reciproco rispetto. Gli autentici Valori non possiedono "marchi di fabbrica" ed hanno il diritto di esistere e di essere rispettati sia nella visione dei laici quanto in quella degli uomini di fede.

Teatro Alfieri di Asti, foto tratta dal Web

 

 

Foto di copeertina di Francesca Squizzato , tratta dal Web

 

 

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Articolo pubblicato il 22/02/2019