Alstom: a Milano sul tavolo dei relatori la dolorosa questione degli esuberi.

In attesa dell'incontro fra le forze sindacali

 

ALSTOM, FISSATA LA DATA DELL’INCONTRO  - IL 5 APRILE A MILANO SI DISCUTERA’ DEI  1.380 ESUBERI.

In attesa dello strategico incontro tra i sindacati, il segretario generale Uilm di Cuneo Bruno Gosmar dichiara: “Quattro anni fa non avevamo sottoscritto il piano industriale e avevamo ragione visto che ci ha portato a questa grave situazione. Prevedeva infatti la perdita della lavorazione dei carrelli (portati in Francia), lasciandoci solo la scocca. Inadeguato visto che quelle produzioni erano il nostro valore aggiunto e che erano partite proprio qui a Cuneo. In pratica avevano impostato lasul modello dell’auto che va bene solo se ci sono grossi volumi e commesse mentre l’esperienza ultracentenaria ci consigliava di mantenere le capacità che avevamo. Ovvero di poter cogliere anche mercati di nicchia, ad esempio producendo tram, o facendo riparazioni. E’ strategico dire che tante piccole commesse insieme si configurano come una grande commessa! Per questo il piano industriale era, e rimane, inadeguato e chiediamo all’Azienda di apportare adeguate modifiche al più breve tempo possibile.

 

IL PREGRESSO  

Dopo il criticatissimo (e da noi non firmato) piano industriale di quattro anni fa si sono realizzate tutte le paure che aveva la Uilm. La Alstom ha dichiarato 1.380 esuberi tra le varie nazioni del gruppo di cui, per l’Italia:

 

Savigliano 1230 dipendenti, 55 esuberi

Bologna 613 dipendenti, 40 esuberi

Colleferro 145 dipendenti – chiusura del sito

Guidonia 176 dipendenti – 40 esuberi

 

La notizia è stata data a Parigi dal Comitato aziendale Europeo. Sono momenti duri per la fabbrica che produce il Pendolino visto che, tra l’altro, è la più grande fabbrica metalmeccanica della provincia di Cuneo. La direzione Alstom, in merito alla situazione italiana ha ribadito che: “Nonostante i buoni risultati dei prodotti venduti all’estero non è comunque possibile mantenere livelli di occupazione così alti in un paese che non garantisce almeno il 50% degli ordini”. Il sindacato ha già detto, e ribadirà, che intende applicare tutti gli strumenti possibili volti a limitare l’esubero strutturale come la riduzione d’orario, la mobilità interna, lo spostamento di attività di lavoro. L’azienda ha già detto che intende applicare gli ammortizzatori sociali per diminuire l’impatto sui licenziamenti, cassa integrazione, mobilità, uscite incentivate. Il coordinamento nazionale Fim-Fiom-Uilm si incontrerà per fare il punto della situazione il 5 aprile a Milano. 

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Articolo pubblicato il 24/03/2011