Torino - Ospedale Molinette: donna anziana salvata da tumore che le impediva la respirazione
Il Professor Mauro Rinaldi

Strappata alla morte grazie all’intervento tempestivo di rianimatori, cardiochirurghi e pneumologi

Una posizione banale e semplice come sdraiarsi sul letto, per una donna di 72 anni sarebbe stato la morte per soffocamento. Già, perché nella parte bassa della trachea si era annidato un tumore talmente ingombrante che l’anziana donna respirava soltanto grazie ad uno spazio di un millimetro. Ecco perché poteva respirare con difficoltà solo in alcune posizioni.

La sua vita era appesa ad un filo, sottile come lo spazio che le rimaneva dove passava l’ossigeno. Mercoledì 6 febbraio è accaduto il dramma.

 

La donna è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino perché il fiato è improvvisamente mancato. Nelle sale del reparto di anestesia e rianimazione del pronto soccorso la donna è stata strappata alla morte grazie all’intervento tempestivo di rianimatori, cardiochirurghi e pneumologi. La donna è stata salvata con un intervento innovativo che ha implicato, per la prima volta, l’uso di Ecmo in emergenza in pronto soccorso.

 

Queste le fasi per salvarla. I rianimatori Marinella Zanierato e Andrea Mina dell'anestesia e rianimazione del pronto soccorso, diretto dal professor Luca Brazzi, hanno stabilizzato il quadro clinico per permettere ai dottori Matteo Attisani e a Erika Simonato della cardiochirurgia, diretta dal professor Mauro Rinaldi, di posizionare l'Ecmo, un circuito extracorporeo che sostiene completamente ed esternamente la funzione respiratoria ossigenando il sangue del paziente.

 

Grazie a questo primo intervento la donna è stata addormentata e i dottori Marco Bardessono e Mauro Mangiapia, della pneumologia, diretta dal professor Carlo Albera, hanno potuto liberare le vie aeree in broncoscopia, in modo non invasivo, in una situazione di arresto respiratorio che si è protratto per più di due ore.

 

L'operazione di asportazione di una parte del tumore non poteva essere fatta attraverso un intervento tradizionale di disostruzione in broncoscopia perché lo spazio respiratorio rimanente di circa un millimetro non avrebbe consentito l'intubazione orotracheale e la ventilazione, ecco perché siamo intervenuti con Ecmo

 

spiega il professor Rinaldi. “La paziente ora sta bene, tra due settimane dovrà subire l’intervento di resezione tracheale per rimuovere il tumore”.

 

La Città della Salute è uno dei pochi centri in Italia che ha la completa disponibilità h 24 dell'Ecmo in pronto soccorso: con l'attivazione precoce e la collaborazione tempestiva di rianimatori e cardiochirurghi salva la vita a pazienti critici che non avrebbero altra possibilità di sopravvivere.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 11/02/2019