Davide Gariglio conferma la sua posizione politica

La precisazione per smentire le illazioni gratuite pubblicate da un quotidiano locale

Care amiche e cari amici,
la tentazione di uscire dal Partito Democratico che mi viene attribuita da un quotidiano locale, è del tutto priva di fondamento ed è da attribuirsi alla malafede di chi confonde i propri auspici con la realtà dei fatti. I fatti in questione sono incontrovertibili: ho voluto a tutti i costi le primarie contro la volontà di molti del mio partito, ho lottato per vincerle e diventare candidato Sindaco, le ho perse raccogliendo un buon consenso intorno alla mia candidatura, ho dichiarato di sostenere Piero Fassino alle amministrative di maggio e in tal senso mi sto impegnando. E’ assai lontana da me l’idea che alle primarie del PD si partecipa e poi, se si perde, allora uno se ne va.
Detto ciò, di fronte agli abbandoni del PD da parte di diversi autorevoli esponenti vi sono tre possibili modi di comportarsi: rallegrarsi all’insegna del ‘meno siamo meglio stiamo’ (che è il teorema di chi pensa e vive il PD come una ulteriore fase dell’evoluzione del PCI), alzare le spalle minimizzando l’accaduto come se si trattasse di semplici riposizionamenti personali e solitarie avventure intraprese da qualche deluso, oppure interrogarsi sulle ragioni che stanno alla base di un malcontento assai diffuso in una parte della dirigenza e della militanza del nostro partito che vede non compiutamente realizzato il progetto di un nuovo soggetto riformista e plurale per creare il quale si decise di superare le esperienze rappresentate da DS e Margherita.
Personalmente credo che il malcontento di chi vede nel PD attuale un qualcosa di ben lontano dal progetto iniziale meriti una ben diversa considerazione e non può essere risolto semplicemente attraverso un’oculata distribuzione di poltrone e incarichi tra le diverse componenti.
 
                                                                                                                                                              Davide Gariglio 

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Articolo pubblicato il 22/03/2011