“L'altra faccia del colonialismo italiano – Somalia. La storia mai raccontata”. Un convegno che ha visto il tutto esaurito alla sala Valfré di Torino.

La conferenza “L'altra faccia del colonialismo italiano – Somalia. La storia mai raccontata”  organizzata a Torino sabato scorso dal nostro quotidiano, che ha visto il direttore Massimo Calleri porgere il saluto in aperura, ha registrato il tutto esaurito nella Sala Valfrè e suscitato un dibattito stimolante con gli intervenuti.

 

Un vasto pubblico eterogeneo ma con un unico comune denominatore: Mogadiscio e la Somalia.

I relatori Gianfranco Cenci, Mohamed Issa Trunji e Alberto Alpozzi hanno dialogato per più di due ore con i presenti sulla storia passata, e poco nota, della Somalia, tra colonialismo e Amministrazione Fiduciaria.

 

Un tema molto dibattuto sul quale poter fare chiarezza  è ancora arduo poiché l'argomento necessita di essere totalmente spogliato dell'ideologia politica e dalla visione a senso unico degli eventi.

 

Cenci ha spiegato come l'eccidio di Mogadiscio dell'11 gennaio 1948 fu ordito dagli inglesi contro gli italiani nel tentativo di far credere all'ONU che non fossimo benvoluti nell'ex colonia. Trunji, presentando il suo libro “Somalia. La storia mai raccontata”, ha approfondito sottolineando come gli investimenti italiani in Somalia durante l'AFIS vennero raddoppiati per creare industrie e occupazione e la presenza italiana fosse apprezzata.

 

Ha concluso la conferenza Alpozzi evidenziando come la maggior parte dei testi sulla storia coloniale italiana non abbiano ancora affrontato con imparzialità il nostro passato. Troppo spesso una storiografia divisiva ha prediletto singoli eventi negativi a discapito di quasi 100 anni di presenza italiana in Africa durante i quali non sono state solo realizzate industrie, strade, scuole e piantagioni ma si sono creati legami di reciproca stima che durano ancora oggi.

 

Un salto nel passato della Somalia e dell'Italia non solo per gli interventi dei relatori ma anche grazie alle personalità presenti in sala: la marchesa Ripa di Meana Bianca Maria, figlia del generale Umberto Ripa di Meana creatore durante l'AFIS del corpo di polizia della Somalia, l'avv. Daneo, figlio del primo ambasciatore italiano in Somalia, Etta e Marilena Bechis, figlie di Camillo Bechis il fondatore dei Dubat. Ma anche molti mogadisciani, figli dei concessionari agricoli tra Genale e Villaggio Duca degli Abruzzi, militari e ufficiali che hanno prestato servizio in Somalia chi durante la missione IBIS, durante la guerra civile del 91-92, chi nell'attuale MIADIT, missione addestrativa con sede nella base italiana a Gibuti. Presenti anche Alberto Morera e Vittorio Orlando, presidenti dell'ANRRA “Associazione Nazionale Reduci e Rimpatriati d'Africa” rispettivamente di Torino e Roma.

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Articolo pubblicato il 30/01/2019