Torino - Parco della Salute: l'ospedale Regina Margherita e il Sant'Anna rischiano di essere ridimensionati
Collocazione del nuovo Parco della Salute in zona Lingotto a Torino

Sale la polemica tra centrodestra e il presidente Chiamparino. Che fine faranno i nostri figli ancora da venire?

Martedì 22 gennaio, notizie del Tg3: sale la polemica sul Parco della Salute e in particolare sul futuro dell'ospedale Infantile Regina Margherita che, nella sua nuova e prossima collocazione in zona Lingotto, risulta essere profondamente ridimensionato, con perdite di specializzazione, di posti letto e di lavoro per il personale medico e paramedico.

Ieri il centrodestra compatto aveva già replicato alle accuse di Chiamparino, che aveva bollato come "fake news" le scelte della Regione sull'ospedale di via Polonia. Il 9 febbraio è prevista una manifestazione di protesta davanti all'ospedale.

I consiglieri Tronzano, Gancia,  Fluttero, Ravello si oppongono al progetto della giunta Chiamparino, giudicato più attento agli aspetti edilizi urbanistici e finanziari che a quelli sanitari. Un progetto che minaccia il taglio di mille posti letto con lo smantellamento del Regina Margherita e del Sant'Anna.

I rappresentanti del centrodestra non si dichiarano contro l’idea del Parco della Salute in sé, ma si schierarano per la salvaguardia del Regina Margherita e del Sant’Anna, veri poli di eccellenza, minacciati da un progetto che retrocede la pediatria in un settore di secondo piano.

Ospedale Sant'Anna di Torino

Il problema parallelo che si è sollevato, è che, in futuro, come sempre capita alle progettazioni già avviate, chiunque si trovi in una posizione di governo, avrà difficoltà nell’apportare modifiche, andando incontro ai soliti ritardi e rallentamenti nel portarlo a conclusione. 

A tal proposito è opportuno ricordare che il Sant'Anna ha subito di recente importanti lavori di ristrutturazione, portati a termine con un lustro di ritardo. Usuale abitudine nelle commissioni pubbliche, dove il rimpallo di responsabilità e i trucchetti delle ditte appaltatrici per lievitare i costi, sono italiana quotidianità. È lecito immaginare quindi che, realisticamente, lo stesso iter interesserà il nuovo progetto e i due ospedali rimarranno ancora a lungo dove sono.

La replica del presidente Chiamparino non si farà comunque attendere, e i rimpalli di colpe, l’attingere al passato e le dialettiche di potere, si prevede che anziché convergere verso una soluzione logica, si prolungheranno a colpi di ragioni, di critiche, di spese e di promesse. Nel frattempo, l’eccellenza della sanità piemontese e italiana, spera che non si commetta un altro misfatto ospedaliero; questa volta sulla pelle di nuove vite che verranno al mondo.

Non sono ancora spente le polemiche sugli ospedali di Asti e di Alba-Bra, e i timori sul progetto del prossimo ospedale che riunisce le città di Chieri, Carmagnola e Moncalieri. Che il Parco della Salute nasca dunque sotto i migliori auspici racchiusi nella sua ottimistica definizione, & che il buon senso, per una volta abbia la meglio, nel nome delle generazioni a venire!

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Articolo pubblicato il 23/01/2019