Una notte speciale..., all’Osservatorio astronomico BSA.
“Dimmi, che fai, silenziosa Luna?”…, si domanda sognante Roberto Bonamico, ideatore e costruttore dell’Osservatorio astronomico BSA di Savigliano (CN), mentre i suoi strumenti puntano e inseguono il volto diafano della bella Selene.
Nei paragrafi sottostanti, Civico 20 News ospita con letizia la cronaca osservativa della notte fra Domenica 20 e Lunedì 21 Gennaio, quando il teatro del cielo ha ospitato il magnetico spettacolo dell’eclissi totale di Luna.
Al di là dei dettagli tecnici, dallo scritto traspare quel sentimento di attonito stupore che – da sempre – ha pervaso il cuore dell’Uomo posto dinanzi alle stelle. A chi, infatti, in tal condizione non è forse sfuggito un sospiro, un pensiero fugace, un interrogativo… ?
Così, al mistero dell’Universo e delle sue meraviglie, si aggiunge il racconto di una notte magica e speciale…, dove i cuori palpitano protesi all’insù, in un cielo che – oscurandosi
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Sera del 20.01.2019…: ci siamo quasi!
Mi sono prefissato una nottata piena di Luna. Non posso di sicuro perdermi un’occasione simile. Il tempo per fortuna ci accompagna e già dalla prima serata regala un cielo sereno che fa presagire una visione spero entusiasmante.
Cerco di riposare alcune ore ma alle 3,30 non resisto più e sono in osservatorio, il passaggio dal caldo del letto ai -5 dell’osservatorio procura subito una sveglia forzata.
Inizio con l’accensione dei computer di gestione cupola, telescopi, camera. Nonostante tutte le operazioni si possano effettuare al calduccio in remoto, rimanere in cupola nonostante il freddo ha sempre il suo fascino. Il tutto è come un’orchestra dove gli apparati sono i musicanti e il software il direttore.
Si aprono i portelloni, il telescopio si muove in direzione della Luna e l’apertura della cupola lo insegue precisa. Fatto questo si iniziano tutte le procedure di calibrazione, messa a fuoco, ricerca dell’esposizione migliore, sapendo che nel corso della nottata bisognerà fare dei ritocchi per avere sempre le immagini al meglio. Sono le 4,15 quando tutto sembra impostato correttamente, quindi manca pochissimo all’inizio dello spettacolo. Alle 4,20 si dà il via alle danze e la fotocamera (non il CCD perché quest’ultimo è monocromatico, condizione indispensabile per fare fotometria e quindi ricerca) inizia a scattare immagini, una ogni 30 secondi, con l’esposizione iniziale di 1/250 di secondo a 100 ISO e la cupola segue silenziosa il telescopio contrastando il movimento della Terra. Bisogna ricordarsi di adattare l’inseguimento in modalità “Moon” in quanto diverso dal moto siderale.
Alle 4,25
Mentre l’orchestra continua a suonare silenziosa alle mie spalle, mi siedo su di una sedia all’esterno a godermi lo spettacolo, manco fosse estate. Intorno alle 5,05 sento la porta di casa che si apre e vedo Tita assonnatissima che viene verso di me tutta imbacuccata e subito rimane meravigliata dallo spettacolo, ormai siamo a metà della totalità e il cielo inizia a gremirsi di stelle. Allo zenit è chiarissima la costellazione dell’Orsa Maggiore, verso sud/est la costellazione del Leone in tutta la sua imponenza. Ci sediamo entrambi silenziosi rapiti dallo spettacolo, anche perché dovranno passare dieci anni prima di poterne avere un altro simile.
Qualche minuto dopo spuntano anche Rosy e Aldo, a dimostrazione che la passione per gli spettacoli della natura è contagiosa.
Restiamo lì tutti sino a che
Alle 7,40
Rientrato in casa trovo la mail dell’AAVSO che convalida la scoperta della nuova stella variabile numero 44 del progetto di ricerca che portiamo avanti Andrea e io. Il suo nome e P-VASSAR_V44 e questo il link all’AAVSO:
https://www.aavso.org/vsx/index.php?view=detail.top&oid=684034
Questa bella sorpresa chiude in modo più che soddisfacente la nottata anche perché quest’ultima stella ci ha dato molto filo da torcere.
A questo punto non mi resta che andare un poco a riposare sperando in future osservazioni ricche come questa nottata..., augurio che faccio a tutti gli appassionati del cielo.
www.osservatorioastronomicobsa.it
info@osservatorioastronomicobsa.it
Roberto Bonamico
(L’immagine in copertina si deve all’Osservatorio Astronomico BSA)
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Articolo pubblicato il 22/01/2019