Ottanta opere dal romanticismo alle esperienze risorgimentali con le opere di Hayez Medardo Rosso Segantini e tanti altri
Il Comune di Lecco pone il patrocinio su una bellissima mostra curata da Simona Bartolena:”l’Ottocento Lombardo”, allestita al Palazzo delle Paure fino al 20 gennaio 2019.
La rassegna, prodotta e realizzata da ViDi (Visit Different) propone un viaggio nella pittura e nella cultura Lombarda del XIX secolo, attraverso una ottantina di opere provenienti da importanti musei lombardi e da prestigiose collezioni private che vanno dai dipinti ai disegni dei principali protagonisti sulla pittura dell’Ottocento lombardo da Francesco Hayez al Piccio, da Faruffini a Tranquillo da Cremona, da Medardo Rosso a Giovanni Segantini, esse raccontano un periodo storico ricco di cambiamenti culturali, artistici, politici e sociali, che aprirà le porte all’epoca contemporanea.
Nel saluto istituzionale affidato al catalogo edito da Skira, scrive il Sindaco della Città di Lecco Virginio Brivio e l’Assessore alla Cultura, Simona Piazza:”Un’opportunità per raccontare al grande pubblico una parte della ricchezza culturale della nostra città, non solo artistica ma anche letteraria. All’interno del progetto espositivo è presente un omaggio al Alessandro Manzoni, dal quale parte l’esposizione che racconta la pittura dell’Ottocento con tutte le sue declinazioni artistiche, dal romanticismo alla scapigliatura, dal naturalismo al divisionismo”.
Il percorso affronta diverse tematiche analizzando sia i movimenti che le tendenze iconografiche, iniziando dalla stagione romantica, in cui primeggia la figura di Francesco Hayez. La sua lunga presenza di insegnante all’Accademia di Brera lascerà un segno profondo nell’indirizzo culturale milanese, come maestro e modello ad intere generazioni di pittori. Accanto alle sue opere vengono presentate dei lavori eseguiti da Massimo d’Azeglio e Giuseppe Molteni.
In una sezione della mostra viene dedicata alla pittura realizzata dai pittori nella prima metà dell’Ottocento con i quadri di Migliara, Canella, Bisi, che attraverso gli scorci cittadini raccontano la Milano di quell’epoca, riportando scenette di vita quotidiana offrendo uno sguardo sull’urbanistica e sul vivere di allora.
Il racconto artistico passa poi a trattare il periodo risorgimentale con opere dedicate alle guerre d’Indipendenza. La tematica viene posta con particolare attenzione ai dipinti di Gerolamo e Domenico Induno ( grandi interpreti del tema risorgimentale) la loro notorietà è viva anche per le loro scene di genere, che narrano la vita delle classi meno abbienti, interpretando magistralmente un modello pittorico che ebbe poi ampia fortuna.
La personalità, visionaria e unica, di Giovanni Carnovali detto il Piccio e quella di un artista a lui molto vicino, Giacomo Trecourt , professore all’Accademia di Pavia, i quali introducono nella pittura un cambio di rotta, facendo nascere il movimento della Scapigliatura, che si esprimerà tanto in letteratura quanto nelle arti visive.
La loro generazione, delusa dagli esiti dell’Unità d’Italia, cercherà risposte ai propri dubbi esistenziali e alla propria vocazione ribelle in atteggiamenti ostentatamente bohémien in un linguaggio artistico sperimentale e moderno, sul quale affonderà le radici molta della pittura dei decenni successivi.
Gli ultimi decenni dell’Ottocento vedono la nascita di molte tele che racconteranno le campagne brianzole, le vette alpine innevate, le suggestive acque dei laghi, a questa evoluzione (la mostra al Palazzo delle Paure di Lecco) le verrà riservata un ‘intera sala, dove sarà documentato la pittura del paesaggio di matrice romantica alle versioni più vicine al verismo e dove vengono rivelate le atmosfere impressioniste, degli artisti di fine secolo. Il naturalismo è documentato con opere di Carcano, Gignous, Gola, Mosé Bianchi, Pompeo Mariani, Tallone e altri.
L’ultimo quarto di secolo vede anche il sorgere di un nuovo interesse per il sociale, indagato non più come scena di genere ma come volontà di denuncia, come manifesto di una nuova mentalità.
Nasce così la pittura del verismo sociale, che in Lombardia conobbe una stagione importante e consistente. Dopo di che nascerà il Divisionismo, tecnica pittorica che si espresse con risultati eccellenti sul tema sociale che sul versante simbolista.
Il percorso espositivo lecchese si ferma proprio sulla soglia di questa grande stagione divisionista, con una selezione di opere di quegli artisti che saranno i grandi esponenti di questo movimento Segantini, Previati, Morbelli, Longoni e tanti altri grandi artisti.
Descrizioni foto:
Foto copertina: Francesco Hayez “La vendetta di una rivale (Le Veneziane)” 1853-1860 Olio su tela 54x39 cm. Tremezzina Villa Carlotta – Milano Accademia di Belel Arti di Brera
Foto 1 Francesco Hayez “Lo zio di Caterina Cornaro, inviato dalla Repubblica Veneta, le mostra la bandiera di San Marco, già signore del Regno di Cipro 1857 circa Olio su tela65x80 cm. Collezione privata
Foto 2 Cherubino Cornienti “I profughi diParga, 1843 circa Olio su tela, 50,5x66,5 cm. Pavia Musei Civici
Foto 3 Luigi Bisi “Il tornacoro del Duomo di Milano” 1860 Olio su tela 90x150 cm. Collezione privata. Courtesy Quadreria dell’800 Milano
Foto 4 Cesare Tallone “Strada illuminata” Olio su tavola, 25x35 cm. Collezione privat. Courtesy Quadreria dell’800 Milano
Foto 5 Federico Faruffini “La toeletta del mattino”, 1865 Olio su tela 40x49,5 cm. Collezione privata
Foto 6 Daniele Ranzoni “Ritratto della signora Uglietti, “ 1876 circa Acquerello su cartoncino 44x30,5 cm. Collezione privata
Foto 7 Gaetano Previati “il bacio”Tempera su cartone 63,5x43 cm. Collezione privata Courtesy Quadreria dell’800, Milano
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Articolo pubblicato il 03/01/2019